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Leonardo a Vinci: alle origini del Genio – 1° e il 2 giugno

Pubblicato il 22/03/2019

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Preparatevi alla scoperta del genio di Leonardo da Vinci. Un viaggio attraverso le sue radici, attraverso i luoghi di un’Italia rinascimentale che ha visto crescere ed esplodere il più grande genio di tutti i tempi. Il 1° e il 2 giugno vi aspetta una straordinaria esperienza sulla vita e le opere di Leonardo da Vinci, nella sua città Natale nel 500° anniversario dalla sua scomparsa.

La Mostra

A Vinci, luogo leonardiano per eccellenza, la mostra Leonardo a Vinci. Alle origini del Genio è incentrata sul legame biografico di Leonardo con la sua città natale e sulle suggestioni che la terra d’origine offrì al suo percorso di artista, tecnologo e scienziato. In quest’ottica, sono presentati alcuni documenti dell’Archivio di Stato di Firenze, fondamentali per la ricostruzione delle primissime vicende della vita del Vinciano, e il primo disegno conosciuto realizzato da Leonardo, il Paesaggio datato 5 agosto 1473, conservato presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi di Firenze.

Di grande suggestione all’interno della sezione biografica, l’esposizione del registro notarile del bisnonno di Leonardo sul quale, all’ultima pagina, il nonno Antonio da Vinci annotò la nascita, dopo quella dei suoi figli, del primo nipote, Leonardo, insieme alle portate catastali della famiglia da Vinci relative all’infanzia e prima giovinezza dell’artista. Nella sezione dedicata al giovanile disegno di Paesaggio del 1473, già identificato come raffigurazione della Valdinievole e di parte del Valdarno Inferiore, si documentano le suggestioni offerte al giovane Leonardo dalla sua terra d’origine. L’immagine costituisce infatti un vero e proprio “palinsesto” di tutta la futura opera di Leonardo tant’è che è già possibile intravedervi il profondo interesse verso la natura, la fascinazione per l’acqua e il suo movimento vorticoso, le ricerche in campo geologico e cartografico. In questo contesto, si offre una lettura del disegno da più punti di vista, da quello storico artistico a quello storico geografico, evidenziando gli elementi tematici presenti in relazione alle successive ricerche scientifiche, tecniche e ingegneristiche di Leonardo. Il percorso comprende realizzazioni multimediali e ricostruzioni di progetti leonardiani relativi al territorio vinciano e del Valdarno Inferiore. Allestita all’interno di una delle due sedi del Museo Leonardiano, il Castello dei Conti Guidi, la mostra si integra pertanto con parte della collezione di macchine e modelli della collezione museale relativi agli studi sull’acqua, di ingegneria idraulica e rappresentazione cartografica del Valdarno Inferiore.

Le terre di Leonardo da Vinci

La presenza di Leonardo da Vinci nel territorio dell’Unione dei Comuni dell’Empolese Valdelsa (Comuni di Vinci, Empoli, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Fucecchio, Gambassi, Limite e Capraia, Montaione, Montelupo Fiorentino), si percepisce ancora oggi ed è alla base dell’itinerario turistico che ne ripercorre le tracce partendo dalla sua città natale, Vinci.

Per la ricorrenza dei 500 anni dalla morte di Leonardo nel 2019, i Comuni dell’area stanno lavorando ad un progetto condiviso “Leonardo 2019” che comprenderà iniziative di carattere culturale e di valorizzazione dell’intero territorio articolate nelle macroaree Musei e luoghi di interesse culturale, Scuola e formazione, Innovazione e impresa

A costituire uno degli elementi portanti del progetto, il tema del paesaggio declinato secondo particolari percorsi di ricerca: dal celebre disegno di Paesaggio realizzato da Leonardo nel 1473, che sarà in mostra al Museo Leonardiano di Vinci, agli studi leonardiani sull’Arno e sul territorio della Valdelsa, fino ad un percorso che toccherà i luoghi frequentati dal Vinciano.

In queste terre, infatti, Leonardo condusse le sue prime osservazioni geo-paleontologiche, gettò le basi per i suoi studi sulle acque, portò avanti i progetti idraulici a cui si devono le sue rappresentazioni cartografiche del Valdarno e, allo stesso tempo, trovò certamente ispirazione per i suoi disegni e i suoi celebri dipinti.

La valorizzazione del binomio Leonardo – paesaggio nell’Empolese Valdelsa, passerà dunque attraverso la realizzazione di mostre nei musei del territorio, l’organizzazione di iniziative a carattere divulgativo e la redazione di un vero e proprio calendario di eventi.

Il percorso dedicato a Leonardo da Vinci nella sua città natale

A Vinci, città natale di Leonardo, un vero e proprio percorso culturale invita a scoprire e ad approfondire  vari aspetti della vita e della vastissima opera del Vinciano.

Ad Anchiano, a circa 3 km dal borgo di Vinci, circondata da vigne e oliveti tipici della campagna giardino toscana, si trova LA CASA NATALE dove, secondo una tradizione secolare, Leonardo nacque nel 1452, “sabato 15 aprile, alle ore 3 di notte”. Qui un ologramma a grandezza naturale riproduce le fattezze dell’artista scienziato e invita ad ascoltare le sue parole in un emozionante racconto a ritroso della sua vita straordinaria e dei suoi rapporti con questa terra. Ancora nella sua dimora trovano spazio applicazioni multimediali dedicate alle sue opere pittoriche e grafiche, in particolare del Cenacolo interamente esplorabile seguendo più percorsi di indagine.

Lasciata la Casa natale, dirigendosi verso Vinci, è d’obbligo una sosta presso la Villa del Ferrale dove da giugno 2018 è allestita la sezione espositiva e didattica LEONARDO E LA PITTURA con le riproduzioni ad altissima definizione e a grandezza naturale di tutte le opere pittoriche dell’artista: qui riuniti in un’unica sede si possono osservare da vicino copie di capolavori come l’Adorazione dei Magi, la Gioconda, la Dama con l’Ermellino, la Vergine delle Rocce e altri dipinti più e meno noti al grande pubblico, corredati da testi, exhibit interattivi e video esplicativi.

Raggiungendo Vinci l’attenzione è subito catturata dall’alta torre del Castello dei Conti Guidi, che senza dubbio dominava il borgo anche al tempo di Leonardo, e dal campanile della Chiesa di Santa Croce, all’interno della quale ancora oggi si conserva il fonte utilizzato per il battesimo di Leonardo. Nella sua città e nelle campagne circostanti (la madre abitava nella vicina frazione di San Pantaleo) il Vinciano rimase quasi certamente per tutti gli anni dell’infanzia e tornò più volte anche dopo il trasferimento a Firenze. Proprio nella torre del Castello, ad esempio, nel 1478, è attestata la sua presenza alla firma di un atto riguardante la concessione di un mulino a suo zio Francesco da Vinci.

Oggi le sale del Castello dei Conti Guidi e della vicina Palazzina Uzielli ospitano il MUSEO LEONARDIANO, la più antica raccolta di macchine e modelli interamente dedicata all’opera di Leonardo. Dagli studi sul volo a quelli sulle acque, dalle macchine da cantiere a quelle da guerra fino alle geniali innovazioni per modernizzare le operazioni di filatura e tessitura, la vastità e la complessità degli interessi del Vinciano è oggi scientificamente documentata all’interno del Museo. Poco distante, la Biblioteca Leonardiana, centro internazionale di documentazione e di studio su Leonardo da Vinci dove sono conservate le copie facsimilari di tutti i codici leonardiani (visitabile su prenotazione).

A piedi sulle tracce di Leonardo

La campagna che circonda Vinci e la Casa natale di Anchiano fu indubbiamente la prima grande fonte di ispirazione per il giovane Leonardo. Le pendici boscose del Montalbano che, oggi come allora, scendendo di quota lasciano mano a mano il posto agli oliveti prima e ai vigneti poi, sono gli elementi inconfondibili del paesaggio che ha fatto da sfondo all’infanzia del Genio. Addentrarsi in questa natura ancora molto simile a quella che lo stesso Leonardo esplorò, significa fare un viaggio a ritroso nel tempo ed immedesimarsi nei panni del giovane artista alle prese con le sue prime osservazioni empiriche sulla natura e sugli elementi.

Percorrendo a piedi o in bicicletta i numerosi sentieri escursionistici che si inerpicano verso il crinale del Montalbano o che si snodano su strade vicinali attraverso le colline e il fondo valle, è oggi possibile ripercorrere le tracce di Leonardo.

A pochi passi dalla Casa natale di Anchiano il Sentiero dei mulini (n.16) costeggia il torrente Vincio e la forra di Balenaia invitando a seguire lo scorrere vorticoso delle acque, fino agli anni ’50 del secolo scorso sfruttato dai molti mulini idraulici che si trovano lungo il percorso. Non è difficile immaginare come la fascinazione di Leonardo per l’acqua possa aver avuto origine proprio sulle sponde di questo torrente e, magari, osservando con curiosità il funzionamento dei mulini, infrastrutture che spesso troviamo rappresentate nei suoi manoscritti. Scendendo verso Vinci si percorre la Strada Verde (n. 14), itinerario che si snoda tra vigne e oliveti e che secoli fa collegava le dimore di campagna con la cittadina. Qui ancora oggi non è raro trovare piccoli fossili, testimonianze del passato più remoto di quest’area, la cui origine fu intuita dallo stesso Leonardo.

Lasciando Vinci e seguendo l’itinerario 12 C, si potrà raggiungere infine la località di San Pantaleo dove visse Caterina, la madre di Leonardo, dopo il matrimonio con Antonio di Piero Buti del Vacca detto “l’Achattabriga”. È probabile che, negli anni in cui viveva nelle case che i Da Vinci possedevano nel borgo, il giovane Leonardo abbia percorso esattamente questa stessa strada per andare a far visita alla madre e ai fratelli, fermandosi magari lungo la via per osservare e disegnare qualche particolare della straordinaria natura che lo circondava e che non smise mai di affascinarlo.



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