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PASQUA IN ABRUZZO – TRANSIBERIANA

In Breve

Un grande Viaggio

Il Treno Storico della Transiberiana d’Italia, un’escursione nel cuore dell’Abruzzo  tra Parchi Nazionali e Riserve Naturali che attraversa montagne e strette gole. Un tracciato spettacolare, quello della Transiberiana d’Italia, che da solo vale un viaggio lento alla scoperta dei piccoli borghi e grandi centri dove la storia e le tradizioni locali sono custodite dalle comunità locali…

Un viaggio che unisce il massiccio della Majella con le sue ragguardevoli cime e i suoi grandiosi altipiani carsici con monumenti, opere d’arte e lavoro dell’uomo di queste magnifiche terre.

«Chissà, forse tra qualche anno, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali metterà sotto tutela anche le linee ferroviarie locali. Non più rami secchi bensì musei viaggianti a “bassa velocità” alla scoperta della geografia, cultura e storia d’Italia. Gli stranieri le scoprono, le usano e ce le invidiano, noi le snobbiamo e preferiamo l’automobile».

Inizia così Giuseppe Furno nella sua guida In treno alla scoperta dell’Abruzzo, nel presentare la linea ferroviaria Sulmona-Carpinone.

In primavera il paesaggio che scorre dal finestrino del treno storico è un vero e proprio dipinto dai mille colori, grazie alla ricchezza di specie vegetali che caratterizzano la montagna attraversata dagli antichi binari e che rendono il viaggio un autentico spettacolo da vivere con intensità a bordo.

Il giorno di Pasqua avremo anche l’occasione di partecipare alla più importante manifestazione che si tiene a Sulmona, “La Madonna che scappa”, che si svolge nella Piazza più grande e scenografica della città. Il rito, di origini medievali, ha una forte valenza religiosa e rievoca la Resurrezione di Cristo con una funzione folcloristico-religiosa unica nel suo genere.

Mentre nella piazza dominano la confusione e un’ebbrezza frizzante, sul lato orientale, nella chiesa seicentesca di San Filippo Neri un’altra dimensione regna, quella della sacralità. Qui la Vergine Maria è chiusa nel suo dolore e vestita a lutto non può far altro che compiangere il Figlio morto, immolatosi per salvare l’umanità.

Oltre alla presenza della statua della Madonna il rito vede la partecipazione di due santi, San Pietro e San Giovanni, che hanno il compito di annunciare alla Vergine che suo Figlio è risorto.

Le statue, precedute da una lunga fila di portatori di lampioncini e portate da “quattro lauretani”, arrivano nella piazza alle 11.30 ed iniziano ad avanzare verso la chiesa di San Filippo, dove si arrestano sulla soglia.

La tradizione prevede che, prima che la Vergine esca dal luogo in cui si è ritirata, siano tre le chiamate fatte dai santi per annunciare la resurrezione di Cristo.

Il primo a bussare al portone della chiesa è San Giovanni, ma a questa prima chiamata la Madonna non risponderà. Il secondo tentativo è quello di Pietro, che ottiene lo stesso risultato fino a quando con il terzo tentativo, fatto di nuovo da San Giovanni (l’apostolo prediletto da Gesù), il portale si apre.

A questo punto la Vergine, ancora non del tutto persuasa dalle parole degli apostoli, esce dal luogo di preghiera recandosi lentamente al centro della piazza, scortata a distanza dalle statue dei Santi.

La Madonna procede con la stessa andatura lenta fino all’altezza del Fontanone.

E mentre la tensione sul volto dei Confratelli sale insieme alla loro  concentrazione, all’altezza del Fontanone la Vergine scorge il Figlio risorto  e inizia la sua folle corsa per ricongiungersi a Lui che La aspetta trionfante alla fine della piazza, sotto un baldacchino rosso posto tra gli archi dell’acquedotto.

Mentre la Madonna compie la sua corsa speranzosa anche il suo aspetto muta: il manto nero cade lasciando emergere il vestito verde, sulla mano destra il fazzoletto bianco, che accompagnava il corredo da lutto, lascia il posto ad una rosa rossa, mentre dodici colombe bianche si librano in volo accompagnate dal rimbombo degli spari dei mortaretti.

Applausi, spari e volo delle colombe esplodono in un clima di partecipazione generale e commozione, poiché questa è una rappresentazione che riesce a toccare le corde dell’animo umano, chiamando in causa valori più autentici, come il profondo legame che lega una madre a suo figlio.

 

Partenza: 08 Aprile - 10 Aprile
Durata: 3 giorni - 2 notti
Gruppo minimo: minimo 25 persone
Costo per persona: Quota a persona in camera doppia € 415,00 - Supplemento singola € 40,00
Prenotazioni entro: versando un acconto di € 150,00 e sino ad esaurimento dei posti disponibili. Saldo 30 giorni prima della partenza.

Il Programma di Viaggio

Sabato 8 aprile: Roma – Bominaco – Sulmona

Ritrovo dei partecipanti in luogo e orario da definire e partenza per l’Abruzzo in bus privato. Prima tappa Bominaco.

Visita di Bominaco, piccolo centro dell’Abruzzo Aquilano, importante per l’Abbaziale di S. Maria Assunta e l’oratorio di S. Pellegrino uno dei maggiori complessi artistici della regione. La cappella è stata definita la Cappella Sistina d’Abruzzo.

Bominaco - Wikipedia

L’Abbaziale di S. Maria Assunta è la massima espressione dell’architettura romanica abruzzese risalente al XII sec. All’interno la chiesa custodisce arredi liturgici di notevole importanza: L’ambone in pietra del 1180 nella tipica forma a cassa quadrilatera poggiato su quattro colonne dai ricchissimi capitelli, l’altare e il ciborio datati 1223 il cero pasquale sorretto dal leoncino stiloforo.

L’Oratorio di San Pellegrino, ricostruito nel 1263 per iniziativa dell’Abate Teodino che ne fa risalire la costruzione a Carlo Magno secondo quando si legge in due iscrizioni. L’interno con volta ogivale è completamente rivestito da affreschi che costituiscono uno dei più importanti cicli della pittura italiana. Furono eseguiti da tre pittori ancora legati ai modi bizantini ma aggiornati ai nuovi modi provenienti d’oltralpe che raccontano scene della vita di Gesù: Importante il Calendario Bominacense con i dodici mesi dell’anno, i segni zodiacali e gli influssi lunari utilizzato dai monaci Benedettini per il lavoro e la preghiera.

Gli affreschi furono concepiti come emanazione della stessa liturgia che i monaci celebravano nel coro conventuale. Per questo si ritiene plausibile che gli autori dei vari affreschi furono gli stessi monaci. “L’insieme pittorico esprime una simbiosi culturale che soltanto la comune educazione teologica e la medesima sensibilità monastica potevano produrre. I cicli pittorici furono quindi dipinti da maestri differenti e precisamente: Il Maestro dell’Infanzia, il Maestro della Passione, il Maestro Miniaturista, il Calendario Bominacense.

BOMINACO E LA CAPPELLA SISTINA D'ABRUZZO – Civitarese

Ci guardammo intorno, senza proferire parole, quei dipinti meritavano un religioso silenzio, mentre lasciammo che l’energia del luogo “ci parlasse”. Ad una prima lettura della serie di affreschi osservammo un ciclo sull’infanzia di Cristo e uno sulla Passione, scene tratte dal Giudizio Universale, storie di San Pellegrino e di altri santi ed una serie sui mesi del Calendario.

Trasferimento presso il Borgo di Fumari per il pranzo a base di antipasti e pasta fatta in casa.

Al termine del pranzo, trasferimento a Sulmona per la visita guidata.

Sulmona, un tassello da non perdere nell’Italia da scoprire, quella dal volto semplice ma affascinante delle piccole realtà di provincia, in cui borghi e città si incastonano in contesti paesaggistici di eccezionale valore.

Monastero di Santa Chiara (Sulmona) - Wikipedia

Famosa in particolare per la bontà dei suoi confetti, vicina alle mete turistiche più conosciute del centro Italia, luogo ideale per una vacanza tranquilla, fatta di gusti e sapori genuini propri dell’Abruzzo interno, dove ancora forti sono i legami con la tradizione che mirabilmente si fonde con storia, arte e cultura.

I confetti di Sulmona – La Tua Italia

Autentica città d’arte, celata dai monti più alti della catena appenninica, Sulmona vanta un consistente numero di monumenti, frutto della sua storia, da abitato italico a municipio romano e fiorente borgo dal medioevo in poi.

Cena e pernottamento in hotel.

Domenica 9 aprile: Pasqua a Sulmona

Prima colazione in hotel e in mattinata si potrà assistere a Sulmona alla manifestazione religiosa “La Madonna che scappa in piazza.

Madonna che scappa in Piazza Sulmona - Benvenuti a Sulmona città d'arte

La Madonna che scappa in piazza è una delle manifestazioni più importanti che si tengono a Sulmona. Si svolge la domenica di Pasqua nella Piazza più grande e scenografica della città, piazza Garibaldi, con un grande afflusso di turisti e sulmonesi stessi che accorrono sempre numerosi all’evento.

Dai documenti pervenutici dagli archivi locali si può affermare che la rappresentazione sia anteriore al 1860.

Quella sulmonese, infatti, si lega ad una serie di manifestazioni religiose diffuse in tutta Italia che presentano caratteri simili tra loro. A legare i riti è il tema centrale dell’incontro tra Madre e Figlio con la presenza delle statue della Vergine, Cristo risorto e di figure di Santi o in alcuni casi di angeli che si apprestano a recare l’annuncio della resurrezione.

La manifestazione sulmonese differisce comunque da tutte le altre per un tratto peculiare, quello della corsa compiuta dalla Vergine in seguito al riconoscimento del Figlio.

Il giorno della mattina di Pasqua,  Piazza Garibaldi viene occupata da una miriade di persone che si affollano ovunque, lasciando libero solo il percorso che la Madonna dovrà compiere per arrivare da suo Figlio risorto (le transenne delimitano l’area di corsa).

Pasqua,

La piazza in quel giorno speciale appare, allo sguardo di chiunque abbia il privilegio di poter assistere alla manifestazione, pittoresca e suggestiva, vestita di colori, intrisa di emozioni, ansie, aspettative.

La folla tutta la riempie; terrazze, balconi, tetti, finestre, scalinate: tutto è un pullulare di curiosi e appassionati che aspettano con trepido entusiasmo le 12.00, ora in cui ha inizio la manifestazione.

Oltre alla presenza della statua della Madonna il rito vede la partecipazione di due santi, San Pietro e San Giovanni, che hanno il compito di annunciare alla Vergine che suo Figlio è risorto.

Le statue, precedute da una lunga fila di portatori di lampioncini e portate da “quattro lauretani”, arrivano nella piazza alle 11.30 ed iniziano ad avanzare verso la chiesa di San Filippo, dove si arrestano sulla soglia.

La tradizione prevede che, prima che la Vergine esca dal luogo in cui si è ritirata, siano tre le chiamate fatte dai santi per annunciare la resurrezione di Cristo.

Il primo a bussare al portone della chiesa è San Giovanni, ma a questa prima chiamata la Madonna non risponderà. Il secondo tentativo è quello di Pietro, che ottiene lo stesso risultato fino a quando con il terzo tentativo, fatto di nuovo da San Giovanni (l’apostolo prediletto da Gesù), il portale si apre.

A questo punto la Vergine, ancora non del tutto persuasa dalle parole degli apostoli, esce dal luogo di preghiera recandosi lentamente al centro della piazza, scortata a distanza dalle statue dei Santi.

E mentre la tensione sul volto dei Confratelli sale insieme alla loro concentrazione, all’altezza del Fontanone la Vergine scorge il Figlio risorto e inizia la sua folle corsa per ricongiungersi a Lui che La aspetta trionfante alla fine della piazza, sotto un baldacchino rosso posto tra gli archi dell’acquedotto.

Mentre la Madonna compie la sua corsa speranzosa anche il suo aspetto muta: il manto nero cade lasciando emergere il vestito verde, sulla mano destra il fazzoletto bianco, che accompagnava il corredo da lutto, lascia il posto ad una rosa rossa, mentre dodici colombe bianche si librano in volo accompagnate dal rimbombo degli spari dei mortaretti.

Applausi, spari e volo delle colombe esplodono in un clima di partecipazione generale e commozione, poiché questa è una rappresentazione che riesce a toccare le corde dell’animo umano, chiamando in causa valori più autentici, come il profondo legame che lega una madre a suo figlio.

La Madonna che scappa di Sulmona - YesAbruzzo!

Durante tutta la rappresentazione quei simulacri simbolici sembrano avere vita propria, quella Vergine sembra aver pianto e sofferto davvero per la morte di suo figlio ed ora, dopo averlo ritrovato, appare felice di aprirsi di nuovo alla vita. Una volta avvenuto l’incontro queste tornano ad essere delle semplici statue e vengono disposte per prendere parte alla processione cittadina alla quale partecipano le Autorità e tutte due le Confraternite.

Dopo il pranzo, visita del borgo di Pacentro che con il suo territorio rientra nel Parco Nazionale della Majella.

Pacentro - Wikipedia

Il castello dei Caldora con le sue torri alte 24 metri sovrasta il labirinto di piccole e strette viuzze medievali. Vedremo la chiesa di Santa Maria della Misericordia del 1603, la chiesa di San Marcello e la piccola chiesa dedicata a Santa Maria di Loreto. Pacentro è famosa per la sua spettacolare “corsa degli zingari”, le leggende riguardanti draghi, tesori nascosti e streghe.

Al termine della visita rientro a Sulmona. Cena e pernottamento in hotel.

Lunedì 10 aprile: Sulmona – Transiberiana – Sulmona – Roma

Prima colazione in hotel e trasferimento in stazione per imbarco sulla “Transiberiana d’Italia”.

Assegnazione dei posti riservati e inizio del percorso che da Sulmona parte alle ore 08.45

Una vacanza a Campo Giove, in Abruzzo

PROGRAMMA TRANSIBERIANA

08:30 ritrovo presso il binario 1 della stazione di Sulmona.

08:45 partenza del treno storico da Sulmona, itinerario panoramico risalendo la Valle Peligna e il Colle Mitra superando Pettorano sul Gizio, entrando nel territorio del Parco Nazionale della Majella.

10:00 arrivo alla stazione di Campo di Giove, per sosta intermedia nel paese ai piedi della Majella. Dalla stazione si raggiunge il centro del borgo in circa cinque minuti a piedi, dalla cui piazza si snoda nella parte alta il centro storico caratterizzato da vicoli, archi e antichi palazzi in pietra. In piazza mercatino di prodotti tipici e dell’artigianato locale.

Transiberiana d'Italia, un viaggio in treno indietro nel tempo - Riparto da un viaggio

11:20 Partenza del treno storico dalla stazione di Campo di Giove, si supera la Majella presso il Valico della Forchetta, oltrepassando gli Altipiani Maggiori d’Abruzzo nel punto altimetrico più elevato della linea, a quasi 1300 mt. slm.

12:20 Il treno storico raggiunge l’attestamento di giornata, Pescocostanzo, per trascorrere la lunga sosta in questa splendida cittadina.

Visita Pescocostanzo: scopri il meglio di Pescocostanzo, Abruzzo, nel 2022 | Viaggia con Expedia

Nella regione degli Altipiani Maggiori d’Abruzzo, tra immensi e silenziosi pascoli che sono alla base dell’insediamento umano e dello sviluppo dei centri sorti in questi luoghi, a 1.400 s.l.m. è situata Pescocostanzo. Centro di antica origine e luogo di intensa civiltà, può vantare una favorevole temperie culturale, rappresentata  dall’eccezionale patrimonio di monumenti rinascimentali e barocchi a testimonianza della straordinaria vicenda artistica e culturale che sviluppò soprattutto tra il 1440 e 1700. La tradizione artigiana è riuscita a rimanere viva e a salvare il patrimonio di esperienza, capacità tecnica, stile e qualità. Delle numerose doti artigianali che ancora rivestono una posizione di rilievo nel comune ricordiamo la tradizione artigianale del merletto a tombolo, conosciuto semplicemente come ‘tombolo’, secondo lo stile rinascimentale o con il metodo del punto antico. Questo patrimonio culturale femminile è mantenuto in vita dalla scuola di merletto a tombolo e da un museo dedicatogli.  Pescocostanzo ha saputo recuperare l’antico ruolo, accreditandosi definitivamente come meta di turismo arte e cultura, oltre che di soggiorno estivo ed invernale.

Lavoro al tombolo - Predoi - Valle Aurina

Pranzo libero. Incontro con la guida e visita di uno dei borghi storici più belli nel cuore dell’Abruzzo.

Iniziamo visitando la Basilica della Madonna del Colle che si presenta con la sua imponente facciata rinascimentale e al cui interno, nell’ampio spazio creato dalle cinque navate, vi sono custoditi affreschi preziosi.

Proseguiremo lungo le antiche vie del paese imbattendoci nel Palazzo Fanzago, storico palazzo decorato da mensole in legno a forma di draghi e privo di finestre per via della sua originaria funzione di convento di clausura.

Tempo libero a disposizione prima di ritrovarsi in stazione per la partenza del treno.

In Viaggio sulla Ferrovia dei Parchi

18:27 Partenza del treno storico.

19.50 Rientro finale a Sulmona.

Trasferimento in bus diretto a Roma, arrivo e fine dei servizi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Itinerario di Viaggio

La Madonna che scappa: il rito pasquale più antico e curioso d'Italia | Strada dei Parchi

Madonna che scappa in Piazza Sulmona - Benvenuti a Sulmona città d'arte

Informazioni generali

La quota comprende :

  • Bus per la durata del tour
  • Biglietto Transiberiana 2° Classe come da itinerario € 45
  • 2 pernottamenti in hotel in mezza pensione
  • Pranzo del sabato presso Borgo dei Fumari  (antipasti misti, primo della casa, bevande)
  • Pranzo della domenica di Pasqua
  • Visita guidata come da programma
  • Assicurazione medica e bagaglio e annullamento al viaggio
  • Accompagnatore da Roma dei Viaggi di Giorgio
  • Kit viaggio

Non comprende:

  • Mance
  • Spese personali
  • Eventuali biglietti di ingresso ai siti e monumenti da pagare in loco.
  • Auricolari € 10,00
  • Tutto quanto non espressamente previsto nella ” quota comprende”

N.B. l’itinerario del treno potrebbe cambiare senza preavviso.

Info:

Sulmona-Carpinone. Quasi come una previsione, una premonizione che oggi è diventata realtà. Non per opera della Soprindendenza ma della Fondazione FS Italiane che sensibile alla tematica, ha tutelato la “nostra ferrovia” all’interno del proprio progetto denominato Binari senza tempo: quattro spettacolari linee ferroviarie, che diventano un vero e proprio “museo dinamico” che la Fondazione stessa intende preservare e valorizzare

Oggi è possibile viaggiare ancora su quella che sicuramente è la linea ferroviaria più bella d’Italia e forse va anche oltre. L’associazione LeRotaie, già protagonista con un treno storico il 4 marzo 2012, dal novembre 2014 ha iniziato una stretta collaborazione con la Fondazione FS Italiane per far sì che questa linea rimanga ancora viva.

A bordo di un convoglio storico con carrozze “centoporte” e “terrazzini” realizzate tra il 1920 e 1930, trainate dal locomotore diesel D445.1145 per l’occasione colorato con la classica livrea FS verde e marrone, si può rivivere tutta l’atmosfera di quasi un secolo fa, di quando i viaggiatori seduti su quelle stesse panche di legno avevano mete diverse da quelle che oggi noi vi proponiamo.

Durante il viaggio sono presenti guide di bordo dello staff che descrivono la storia della ferrovia e la geografia del territorio attraversato e musica popolare itinerante tra le carrozze per tutta la giornata. A terra, invece, oltre alla musica che fa sempre da cornice, stands gastronomici per assaporare la locale tradizione culinaria e visite guidate alla scoperta di musei, borghi antichi e tradizioni. Purtroppo tutto questo non basta a salvare una delle linee più belle d’Europa, noi de LeRotaie-Molise (ma non solo) siamo convinti, e lo abbiamo sempre espresso chiaramente, che la salvezza per la Sulmona-Carpinone sta nel ripristino del collegamento Pescara-Napoli.

Il termine “Transiberiana” associato alla ferrovia Sulmona-Carpinone lo troviamo per la prima volta sulla rivista Gente Viaggi del novembre 1980 dove il giornalista Luciano Zeppegno, descrivendo questa ferrovia appenninica la apostrofò come “la piccola Transiberiana” a causa delle abbondandi nevicate nel periodo invernale che la fanno somigliare alla vera Transiberiana che da Mosca raggiunge Vladivostok. Da allora, per tutti noi, è diventata la Transiberiana d’Italia. E con questo appellativo preferiamo presentarla e farla conoscere a tutti.

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