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SICILIA INEDITA SEGRETA

In Breve

Questo tour si può abbinare a quello della Sicilia Classica che inizia giorno 9 ottobre

La Sicilia è la più grande isola dell’Italia e del Mediterraneo, una terra sorprendente ricca di storia e tradizioni, in cui arte e cultura si intrecciano con meravigliose bellezze naturali. Dal mare alla montagna passando per campagne, vulcani e borghi marinari, sono davvero tanti i motivi per visitare la Sicilia. Come ebbe a esclamare Federico di Svevia, re di Sicilia :

Non invidio a Dio il Paradiso, perché sono ben soddisfatto di vivere in Sicilia”.

In questo splendido tour toccheremo fra le più importanti città e

sopratutto luoghi ,siti,palazzi,località non visitate dal turismo tradizionale,

che rappresentano il patrimonio culturale e  naturalistico di questa terra ricca di storia, arte e ottimo cibo, tutto nel totale comfort, sicurezza e allegria che solo

I Viaggi DI Giorgio vi può dare!

Esclusivo potrete ammirare la Testa di Ade recentemente riconsegnata all’Italia e La Venere di Morgantina

Un itinerario alla scoperta di una terra dalla storia millenaria, dove convivono testimonianze greche, romane, arabe, normanne e barocche, fino al liberty e al neoclassico.

Le Ville Storiche di Bagheria, le residenze aristocratiche dei “Gattopardi”

Bagheria, la Sicilia di Renato Guttuso e fonte di ispirazione per numerosi artisti tra cui il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore, che lì è nato e vissuto per un breve periodo. Un viaggio alla scoperta di uno dei tesori nascosti dell’isola, fuori dalla mete turistiche classiche, ma di enorme importanza visto che si tratta delle più belle ville storiche della Sicilia. Costruite tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘900, veri e prorpi capolavori realizzati da valenti architetti e commissionati dalla nobiltà ed altissima borghesia siciliana dell’epoca, personaggi diventati celebri ai racconti pubblicati nel libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa “Il Gattopardo” diventato un film di successo nel 1963 diretto da Luchino Visconti ed interpretato da Claudia Cardinale e Burt Lancaster.

Un triangolo di colori, sapori e odori: la Sicilia e la sua sicilianità - Sicilia Network

Partenza: 03 Ottobre - 08 Ottobre
Durata: 6 GIORNI 5 NOTTI
Gruppo minimo: 25 persone
Costo per persona: Euro 1.160,00 Sup.Singola 120,00
Prenotazioni entro: sino ad esaurimento dei posti disponibili, saldo entro 30 giorni dalla partenza

Il Programma di Viaggio

1° GIORNO: Roma o altre città ,Palermo

Ritrovo partecipanti in aereporto e operazioni volo diretto a Palermo. Arrivo a Palermo in prima mattinata dove un pullman ci attenderà e ci avvieremo per il primo giorno del nostro tour.

Inizieremo con il visitare il Palazzo dei Normanni, uno dei monumenti più visitati, che spesso viene anche chiamato Palazzo Reale di Palermo.

Il palazzo dei Normanni, che troveremo in Piazza Indipendenza, è la perfetta rappresentazione del mix culturale di Palermo. Costruito per ospitare gli emiri Arabi, fu in seguito occupato dai Normanni che lo espansero, e successivamente dagli spagnoli. Al giorno d’oggi, è la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Il suo stile architettonico è cosmopolita e conserva le tracce delle diverse culture che lo hanno abitato. Degli interni del palazzo, ciò che colpisce di più, sono stati i suoi cortili, i giardini e la Sala di Re Ruggero. I mosaici che riportano le scene di caccia sono davvero incredibili!

Ma il gioiello del palazzo dei Normanni è la cappella Palatina, un capolavoro in stile Arabo-Normanno-Bizantino. La cappella fu commissionata da Re Ruggero II per ospitare le messe della famiglia reale.

La Cappella Palatina di Palermo, dove

La cosa più incredibile presente all’interno della cappella Palatina sono gli incredibili mosaici d’oro, che decorano sia le pareti che il soffitto. In alcuni di essi vi sono rappresentate anche delle figure umane, cosa non molto comune per l’epoca.

È la più bella cappella bizantina di Palermo ed è considerata da molti la chiesa più bella di tutta la Sicilia.

Dopo il palazzo dei Normanni, visiteremo San Giovanni degli Eremiti, una chiesa medievale Normanna.

Famosa e facilmente riconoscibile dall’esterno grazie alle sue cupole dal colore rosso intenso, anche il suo interno merita una visita. Il chiostro ed i suoi giardini sono davvero splendidi, e rappresenta il luogo perfetto nel quale riposarsi dal trambusto della vita cittadina.

La chiesa, di per sé, è molto semplice, grazie al suo sapiente mix tra stile Musulmano e Normanno.

Proseguendo la nostra passeggiata non lontana dal Palazzo dei Normanni, risaliremo per Via Vittorio Emanuele e troveremo il 2° Monumento di Palermo da non perdere: la Cattedrale di Palermo.

Cattedrale di Palermo: orari e informazioni utili per la visita - Sicilia.info

Dall’esterno, la cattedrale è semplicemente spettacolare. Rimarrete particolarmente colpiti da quest’enorme architettura unica nel suo genere, un vero miscuglio di stili, con un aspetto esteriore decisamente più bello rispetto a quello di Palazzo dei Normanni!

Visiteremo la cripta e le tombe di re e regine, tra cui anche la tomba di Re Ruggero II. Qui è presente anche il tesoro della cattedrale, una collezione di gioielli reali provenienti dal 12° secolo.

Prenderemo del tempo per il pranzo, deliziando i nostri palati con del cibo tipico siciliano e per riposarci un po’ prima di continuare il nostro tour.

Passeggiando per il centro ci ritroveremo dunque Piazza dei 4 Canti, ci fermeremo per ammirare queste 4 facciate perfettamente simmetriche. Sono tutte state costruite seguendo lo stesso modello: alla base, è presente una fontana che rappresenta le stagioni; al primo livello sono presenti le statue dei re di Palermo mentre all’ultimo livello, vi sono riportate le rappresentazioni dei 4 santi patroni di Palermo.

Dai Quattro Canti, proseguiremo fino a giungere direttamente al Teatro Massimo Vittorio Emanuele, un altro luogo di interesse di Palermo.

Il Teatro Massimo di Palermo, inaugurato nel 1897, è il più grande teatro d’opera d’Italia ed il terzo più grande d’Europa. È preceduto solamente dai teatri d’opera di Parigi e di Vienna! Le sue immense dimensioni, all’epoca, sono state oggetto di controversie dato che le persone si chiedevano se Palermo avesse veramente bisogno di una simile opera .

Il Massimo di Palermo, il teatro più grande d'Italia :ilSicilia.it

Questo si trasformò velocemente in uno dei teatri più famosi d’Italia, grazie alla qualità delle rappresentazioni teatrali e delle opere che qui hanno luogo.

Chiuso nel 1974, è stato riaperto solamente nel 1997 dopo 23 anni di lavori accompagnati da scandali politici ed episodi di corruzione. Oggi, il teatro continua ad ospitare opere di livello mondiale.

Prima del rientro ci fermeremo per gustare una famosa granita o un gelato e goderci questo splendido panorama palermitano.

Rientro in hotel per cena e pernottamento.

2° GIORNO: Palermo-Monreale – Palermo

Dopo la prima colazione, visita del mercato di Ballaro’.

Mercati storici di Palermo - Ciuri ri puisia - Ciuri ri puisia

In questo coloratissimo mercato, potrete trovare i migliori prodotti di tutta la Sicilia, compresi frutta, verdura, formaggio e naturalmente pesce, e tutto questo viene offerto a dei prezzi imbattibili, il tutto contornato da uno scenario di palazzi e viuzze davvero tipiche del centro di Palermo. Per non dimenticare la cordialità e la disponibilità dei commercianti, che si prodigheranno nel farvi assaggiare le loro specialità.

Si prosegue con la visita di alcuni tra i palazzi nobiliari più belli e importanti di Palermo, che non vengono mai inclusi negli itinerari classici.

Inizieremo con il Palazzo Gangi: Questo sontuoso palazzo è ben noto per essere stato il luogo presso il quale è stato girato il film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti.
Grandeggia in tutta la sua imponenza il fronte principale di Palazzo Valguarnera Gangi, che per la grande magnificenza dei suoi ambienti, per l’integrale conservazione degli arredi interni, e per il suo impianto straordinariamente grandioso, si può considerare uno dei palazzi più rappresentativi del tardo barocco palermitano.

Riapre ai visitatori Palazzo Valguarnera Gangi dove fu girato il ballo de Il Gattopardo -

La storia documentata del palazzo inizia verso la metà del XVIII sec. , quando il principe Pietro Valguarnera esponente di uno dei casati più prestigiosi dell’ aristocrazia siciliana, di origine spagnola, decide, per la gloria e la grandezza della sua famiglia, di ampliare e riconfigurare in forme auliche, il proprio palazzo nel piano della Misericordia, anticamente chiamato piano della Guzzetta.

Per la realizzazione della sua dimora, il principe si rivolse ad artisti di chiara fama, tra cui un giovane e geniale architetto trapanese Andrea Gigante.
Un portale con due colonne in pietra grigia e con stemma della famiglia Mantegna principi di Gangi, introduce alla magnifica corte porticata, tra le più belle dei palazzi palermitani, da qui ha inizio l’originale scalone d’ingresso a più rampe, che porta al grande vestibolo che ha proporzioni di un vero salone, qui la ricchezza delle decorazioni, la raffinata bellezza degli ornati, e la policromia dei marmi anticipano l’esuberanza delle sale seguenti.

Varcando la sala d’ingresso si apre la spettacolare ENFILADE di saloni dove si rimane ammirati dallo sfarzo dei preziosi arredamenti, dalla ricercatezza e dall’estrosità dei decori, dai mobili, dalle tappezzerie ricamate e dal ragguardevole numero di oggetti, cristallerie e porcellane ( vera passione dell’aristocrazia ) cosi raffinate e rare.
Oggi il palazzo appartiene ai principi Vanni Mantegna di San Vincenzo, subentrati nella proprietà del palazzo per trasmissione ereditaria nel 1995.

Successivamente ci appresteremo a visitare il Palazzo Conte Federico: Si pensa che questo palazzo sia stato la sede della Corte dell’Inquisizione per oltre 150 anni.

Tour e biglietti Palazzo Conte Federico (Palermo) | Tripadvisor

La parte più antica del palazzo è una torre arabo-normanna del XII secolo.
Denominata “Torre di Scrigno”, era posta sopra le mura a difesa della città e ne costituiva anche l’accesso con la porta di Busuemi che lambiva uno dei bracci di mare che allora si inserivano nella città.
Oggi nella torre è possibile ammirare due bellissime finestre: una bifora normanna ed una finestra aragonese dove troviamo gli stemmi autentici della Città di Palermo, degli Svevi e degli Aragonesi che la governarono.

Palazzo Conte Federico - TERRADAMARE | Cooperativa Turistica. Palermo

Dal cortile interno, finemente decorato in pietra ad intaglio ad opera del grande architetto barocco Venanzio Marvuglia, ed attraverso la grande scala in marmo rosso si accede al piano nobile con i suoi numerosi saloni che rispecchiano le varie epoche attraverso le quali è passata la storia di questo palazzo.

Proseguiremo il tour dei palazzi nobili, con il Palazzo Ajutamicristo. Il Palazzo prende il nome da Guglielmo Ajutamicristo, barone di Misilmeri e di Calatafimi, che l’aveva fatto costruire per la sua famiglia tra il 1495 ed il 1501. Nei vari saloni, arredati con mobili originali e quadri di insigni artisti dell’epoca, si possono ammirare i soffitti lignei dipinti del XVII secolo, gli affreschi settecenteschi del Vito D’Anna e del Gaspare Serenario e le varie collezioni di armi e di ceramiche antiche.

Lo storico palazzo fu in quel tempo la dimora prediletta di ospiti illustri. La dimora, il cui impianto è tardo-quattrocentesco, è stata nei secoli ampliata e modificata.

Importanti lavori di restauro conservativo sono stati eseguiti in tutta la superficie del Palazzo. Di particolare interesse è la sala da ballo dal soffitto affrescato da Giuseppe Crestadoro, raffigurante “La Gloria del Principe Virtuoso“, la cui superficie, di 200 mq, si affaccia sulla terrazza fiorita.
Il Palazzo Ajutamicristo è Monumento Nazionale e fa parte dell’Associazione Dimore Storiche Italiane.

La storia - Palazzo Ajutamicristo
Per mantenere viva la tradizione del Palazzo, che già ha accolto fra le sue mura illustri personaggi, e che a tutt’oggi è sede di importanti eventi nazionali ed internazionali, l’accoglienza è curata personalmente dai proprietari.

Casa Museo del Palazzo Ajutamicristo - Sicilia in Rete
Il loggiato quattrocentesco e la terrazza fiorita denominata “Cortile del Petrosino“, che si affacciano su due grandiosi cortili ricchi di palme esotiche oleandri e banani.

Tempo libero per un pranzo veloce, e trasferimento a Monreale.

Visiteremo la grandiosa Cattedrale di Monreale.

Questa attrazione da non perdere si trova a 40 minuti in auto dal centro di Palermo  è classificata come patrimonio mondiale dell’UNESCO, rappresenta un capolavoro di architettura, specialmente il suo interno.

Duomo di Monreale: Cattedrale di Santa Maria Nuova | Il Viaggio in Sicilia

Questa chiesa in stile Normanno-Bizantino possedeva 2 torri. Dopo essere stata colpita da un fulmine, adesso ne rimane solamente 1 e mezza.

Appena metterete piede al suo interno, ne rimarrete estasiati! È ricoperta da oltre 6.500 metri quadrati di mosaici d’oro, raffiguranti scene del Nuovo e dell’Antico Testamento. Davvero incredibile!

Accanto alla cattedrale, potrete anche ammirare il chiostro. È davvero bello e ogni colonna ha una sua decorazione unica.

Duomo di Monreale - Chiesa - Duomo

Al termine rientro in hotel per cena e pernottamento.

3° GIORNO: Palermo-Bagheria-Portella della Ginestra- Palermo

Dopo la prima colazione, partenza in direzione di Portella della Ginestra ,zona Piana degli Albanesi

La Piana degli Albanesi è uno dei posti più caratteristici che vi capiterà mai di visitare. In questo luogo, si parla addirittura uno dei molteplici dialetti albanesi. Dista un po’ da Palermo: si trova a 720 metri sopra il livello del mare.

La sua storia si fa risalire al XV secolo. La Sicilia è stata attraversata per migliaia di anni da una miriade di popoli variegata. Arabi, normanni, albanesi… quest’ultimi in particolare si sono insidiati in questo punto della Sicilia. Nel corso degli anni, si sono tramandate determinati usi e costumi che non si trovano in altre parti della Sicilia. È una località davvero particolare, che merita una visita.

Arrivo a Portella della Ginestra e incontro con mediatore culturale dell’Associazione Libera(Addio Pizzo) ,il G(i)usto di Viaggiare .

Infatti spesso chi viene in Sicilia, viene solo “sfiorato” dal tema mafia, mentre con questa visita intendiamo portare al centro di questo tour, un fenomeno  noto in tutto il mondo e che associazioni come Libera, cercano di contrastare, e quindi con la Vostra presenza, darete un contributo alla diffusione di questa iniziativa.

  • Svolgimento del percorso nell’Alto Belice Corleonese, visita dei terreni e delle strutture confiscate gestite dalle cooperative di “Libera Terra”.
    Approfondimento sulla storia della mafia e dell’antimafia, con particolare riferimento al territorio, ai temi dei beni confiscati, alle leggi e alle attività delle cooperative.
  • Visita della cantina Centopassi.
    La Cantina nasce su un bene confiscato. La visita è un’opportunità per conoscere da vicino la realtà del riuso sociale dei beni confiscati alle mafie, come avviene la produzione del vino, quale approccio in tal senso hanno deciso di attuare le cooperative di Libera Terra e, per ragionare sui valori della cooperazione, dell’economia virtuosa delle imprese che operano correttamente nel rispetto sociale e del lavoro. 
  • Visita del Memoriale di Portella della Ginestra
    dove il 1° maggio 1947 avvenne la prima strage di Stato italiana per mano mafiosa.
  • Trasferimento presso un’azienda agrituristica Libera Terra
    dove sarà possibile assaporare taluni dei prodotti Libera Terra insieme a piatti tipici del territorio, all’interno di una cornice di bellezza straordinaria. 

Il 1° maggio e la strage di Portella della Ginestra tra ricordo e i diritti dei nuovi lavoratori - Giornale di Sicilia

Al termine si prosegue con le Ville di Bagheria.

Bagheria è la città delle ville. Ne possiede una ventina, barocche, neoclassiche e gotiche. Molte le bellezze legate a questi edifici e anche i misteri più inquietanti.

Bagheria: A Palazzo Butera la Festa del Volontariato

Per capire a pieno l’itinerario delle splendide ville di Bagheria, provincia di Palermo, bisogna ripercorrere la storia di questa località già nota agli Arabi come “zona che discende al mare” (bahàyaria). Sicuramente era sede di una fortificazione antica, che nel 1134 – in piena era Normanna – veniva chiamata Bacarìa. Era però anche in una pregevole posizione sul mare, elevata ma non troppo, panoramica quanto basta. Ottima per chi voleva dimenticare la città, i suoi problemi, e cercare quiete, sole e aria salubre. Il primo a trovare interessante questo luogo come residenza estiva fu il principe Giuseppe Branciforti che fece edificare qui il suo palazzo. Era il 1658 e da allora altri imitarono la sua trovata geniale. La città di Bagheria, sorse proprio intorno a queste ville signorili che davano lavoro a servi, artigiani, pescatori e dunque favorirono gli insediamenti.

Bagheria, gioiello Barocco della costa siciliana | SiViaggia

Famosa per la scalinata di accesso e per il portale principale con una fastosa decorazione barocca in stucco e pietra, questa villa è la più antica e anche la più ricca di statue incredibili. Sono statue a grandezza umana che ricordano monaci, servi, signori che vissero qui e che decorano … o infestano? … le stanze spettacolari del suo interno. Fino a metà del XX secolo, nella dependance neoclassica di Villa  Palagonia, detta “Villa dei mostri”.

Le Ville di Bagheria da visitare durante un viaggio in Sicilia | Club Med

Si prosegue andando a conoscere Villa Cattolica, dove oggi ha sede il Museo Guttuso. Edificata nel 1736 dal principe di Cattolica Eraclea, da cui il nome, divenne salone espositivo permanente delle opere di Renato Guttuso dal 1973 in poi. Al piano terra invece sono ospitate botteghe, negozi di souvenir artigianali e anche un piccolo laboratorio di teatro.

File:Villa Ramacca 02.jpg - Wikivoyage, guida turistica di viaggio

Molto bella è anche Villa Ramacca, costruita a metà secolo XVIII dai principi Gravina di Rammacca proprio alle falde della montagna che sovrasta Bagheria. Splendidi i suoi fregi in tufo, il parco esotico tutto intorno, il salone che accoglie i turisti all’ingresso. La doppia scalinata di accesso è stata usata come set per scene di diversi film, tra i quali “Johnny Stecchino” di Benigni.

Rientro in hotel e cena e pernottamento.

4° GIORNO: Palermo –  Aidone -Randazzo- Parco dei Nebrodi

Dopo la prima colazione faremo il check-out e saliremo in pullman ci dirigeremo, dunque, ad Aidone, a pochi km di distanza. Secondo alcuni studiosi, Aidone fu fondata alla fine dell’XI secolo dai Normanni, durante la conquista della Sicilia e la cacciata degli arabi; ma è molto più probabile che i Normanni si siano limitati a rifondare e ripopolare un borgo già esistente strappato ai Saraceni. I fratelli Altavilla, che guidarono la conquista, condussero a ripopolarlo i lombardi, che avevano contribuito all’impresa e che in buona parte provenivano dal Monferrato.

Ci prenderemo del tempo per il nostro pranzo in un ristorante tipico, per dirigerci subito dopo al Museo Archeologico di Aidone.

Il Museo, ubicato nel seicentesco convento dei Padri Cappuccini con annessa la chiesa dedicata a San Francesco, illustra la storia del sito archeologico di Morgantina, dall’età del bronzo all’età romano-repubblicana, i cui scavi furono effettuati a partire dagli anni ’50. Le collezioni, esposte in undici sale secondo criteri cronologici e tematici, constano di ceramiche, argenti, acroliti delle dee, elementi architettonici e termali di Morgantina. Tra i reperti più significativi troviamo la Venere di Morgantina, ovvero una statua di scuola fidiaca in calcare con tecnica acrolitica, in cui si ravviserebbe la dea Demetra.

Inoltre potrete ammirare un reperto appena restituito all’Italia: “La Testa di Ade” detta anche Barbablù, tornata in Italia. Il John Paul Getty Museum di Malibu ha restituito l’opera dallo straordinario valore artistico alla presenza del Console Generale d’Italia a Los Angeles, Antonio Verde, e delle Autorità giudiziarie e di polizia italiane.

Il museo ospita reperti provenienti da Morgantinae dal colle di Cittadella (sito su cui fu originariamente fondata Morgantina intorno al 1000 a.C.) ove si trovano anche i resti di un villaggio preistorico dell’Età del bronzo (1800 a.C.).

Museo Archeologico di Aidone: AGGIORNATO 2021 - tutto quello che c'è da sapere - Tripadvisor

S prosegue per Randazzo

Al termine di questa giornata ci dirigeremo sui Monti Nebrodi, dove ci attenderà il nostro Agriturismo direttamente immerso nel parco omonimo per la cena e il pernottamento.

Naturalmentesicilia - Parco dei Nebrodi

5° GIORNO: Parco dei Nebrodi – Tindari – Santo Stefano di Camastra-Tusa

Dopo la prima colazione, lasciamo il nostro agriturismo completamente immerso nella natura del  Parco, che è un’area naturale protetta istituita il 4 agosto 1993, con i suoi quasi 86000 ettari di superficie è la più grande area naturale protetta della Sicilia. Ci dirigeremo a Tindari.

Amena località nel golfo di Patti situata all’interno dell’omonimo comune in provincia di Messina. Fondata nel 396 a.c. da mercenari siracusani della guerra contro Cartagine per volere di Dionisio di Siracusa, l’antica città di Tindari deve il suo nome a Tindaro re di Sparta.

Base navale prima dei cartaginesi, poi dei romani, conquistata dai bizantini e distrutta dagli arabi, è nota per un’epica battaglia navale – la battaglia di Tindari – e per le parole che le dedicò Cicerone nelle Verrine, ma soprattutto per la presenza di una Madonna Nera ancora venerata presso il santuario che ne occupa l’antica acropoli.

I resti dell’antica città di Tindari sono relativamente ben conservati. L’impianto urbanistico a scacchiera tipico delle città romane evidente nell’isolato (le insulae erano i condominì romani) riportato alla luce fra due antichi decumani e la possente cinta muraria in opera quadrata sono assai suggestivi, ma a stupirci sarà il suo Teatro Greco. Risalente alla fine del IV secolo e ristrutturato in epoca romana è una meraviglia dell’ingegneria acustica e ospita da oltre sessant’anni festival di musica, danza e teatro. Addossato al fianco di un promontorio guarda verso il mare ed ha un diametro di oltre 60 metri.

Proseguiremo dunque per il santuario della Madonna Nera, attrattiva principale di Tindari che non possiamo perderci di poter ammirare. Al suo interno la scultura in legno di cedro che rappresenta la Vergine con bambino, sarebbe giunta a Tindari nel tentativo dei fedeli di sottrarla alla furia iconoclasta dell’VIII secolo. Secondo la leggenda fu abbandonata dai marinai di una nave approdata sotto il promontorio di Tindari per poter ripartire senza contrastare la volontà divina che avrebbe impedito al natante di salpare di nuovo.

Affacciandoci e ammirando il panorama noteremo che sotto il promontorio si estende la Laguna di Oliveri, detta anche di Tindari, un braccio di mare di eccezionale bellezza oggi riserva naturalistica per la presenza contemporanea di un caratteristico ambiente salmastro di tipo lacustre con sabbie marine, e meta dei turisti che si recano alla spiaggia di Marinello, anch’essa oggetto di una leggenda secondo cui si sarebbe formata in seguito alla caduta di una bambina – ritrovata illesa – dal promontorio del santuario.

Sulla costa settentrionale della Sicilia, a metà strada tra Palermo e Messina, e lungo la strada statale che collega le due città capoluogo, sorge Santo Stefano di Camastra, conosciuta da tutti come “La città della ceramica“. Un titolo che gli è stato attribuito non certo per caso, perché qui la ceramica non è soltanto l’attività principale della città, ma quella che la rappresenta in tutto e per tutto.

Santo Stefano di Camastra e la tradizione della ceramica - Io Amo La Sicilia

Fino al 1682 la città di Santo Stefano sorgeva in una zona più collinare e la popolazione viveva di agricoltura e pastorizia. Ma a causa delle forti piogge e di una rovinosa frana, la città venne fortemente danneggiata ed il nuovo centro abitato fu ricostruito più a valle, vicino la costa. Qui gli abitanti trovarono l’argilla, materiale che fu essenziale per la costruzione delle nuove abitazioni. Ben presto cominciarono a sorgere le prime botteghe artigianali che realizzavano oggetti di utilizzo quotidiano e pratico.

Ma il vero e proprio boom della ceramica ha inizio dalla seconda metà del ‘900, quando iniziarono a circolare le prime automobili. L’autostrada ancora non c’era (è stata ufficialmente inaugurata nel 2004) e per andare da Palermo a Messina occorreva per forza di cose attraversare Santo Stefano. Gli automobilisti incuriositi si fermavano ad ammirare i numerosi oggetti e ben presto si sparse la voce.

Passeggiare lungo le vie del centro ed ammirare le numerose botteghe e gli altrettanto numerosi negozi, vale già da solo il viaggio. Qui si attraversano secoli di storia della ceramica siciliana con moltissimi oggetti che fanno parte della nostra tradizione ma anche con oggetti più modern.

Visita al  Museo della Ceramica di S.Stefano di Camastra, ubicato all’interno di Palazzo Trabia. All’interno delle sue sale, suddivise per aree tematiche, scopriamo le ceramiche tradizionali stefanesi, quelle provenienti da altre città, e quelle più contemporanee e moderne. Affacciatevi  dall’ampio terrazzo panoramico e godete della splendida vista sulle isole Eolie: una vera e propria ciliegina sulla torta.

Durante questa visita a Santo Stefano ,se avremo ancora tempo e voglia, visiteremo un altro luogo molto suggestivo e che arricchisce il valore artistico della città: il Cimitero Vecchio. Si trova  nella parte più collinare della città, immerso nella natura. Ci sono circa 90 tombe, venne utilizzato per un periodo piuttosto breve e la particolarità che lo rende davvero unico sono le numerose decorazioni in ceramica che caratterizzano ogni tomba. Anche se molte di esse sono state danneggiate nel corso del tempo, questo nulla toglie al fascino di questo luogo.

Trasferimento a Castel di Tusa, località sul mar Tirreno, piccolo gioiello della costa e rinomata per aver ottenuto per anni di seguito la bandiera blu per le sue spiagge.
Arriveremo dunque al nostro hotel, unico nel suo genere.

L’albergo è situato in un territorio ricco di cultura e di tradizioni popolari. Inserito in uno scenario di rara bellezza, nella magnifica cornice di una natura incontaminata e magnetica, fra un mare cristallino e i monti dei Nebrodi.

Cena e pernottamento.

6° GIORNO: Tusa – Cefalù – Roma

Dopo il check-out e la prima colazione partiremo alla volta di Cefalù.

Dislocato ai piedi di un promontorio roccioso, in provincia di Palermo, sorge uno dei borghi più belli d’Italia, il Comune di Cefalù. La cittadina, sviluppatasi attorno al Duomo di Cefalù, voluto da Ruggero II, ha conservato con il passare dei secoli il suo antico aspetto, con le sue strade strette del centro storico, tipicamente medioevali. I palazzi che arricchiscono la città sono costituiti da decorazioni architettoniche e le numerose chiese presenti manifestano tutta l’importanza della sede vescovile. Particolarmente caratteristico è il borgo marinaro, con le case antiche fronteggianti il mare.

Inizieremo visitando per l’appunto il Duomo che nel 2015 è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco. e venne edificata per volere di Ruggero II d’Altavilla, re di Sicilia, Puglia e Calabria, nell’anno del Signore 1131.

Duomo di Cefalù - Sicilia360map
Vuole la tradizione che questo re, in viaggio per nave da Salerno a Palermo, imbattutosi in una tempesta, fece voto al Signore di erigere una chiesa nel luogo in cui avesse preso terra sano e salvo insieme al suo equipaggio. Approdato a Cefalù, fece costruire qui il tempio promesso a gloria del SS. Salvatore e dei Santi Pietro e Paolo.
Nel presbiterio erano collocati un tempo il trono regale a sinistra guardando il Pantocratore e il seggio episcopale a destra, posti l’uno di fronte all’altro. Di questi particolari seggi rimangono soltanto due lastre decorate con mosaico, con le scritte: sedes regia e sedes episcopalis.

Proseguiremo la nostra passeggiata per il centro storico della cittadina ove c’è una cinta muraria megalitica, risalente al V secolo a.C., che si conserva ancora oggi in gran parte. Particolarmente romantico un bacio sotto la Porta Marina, un arco con vista mare, l’ultima rimasta delle 4 porte originali.

Estremamente affascinante è anche il tempio di Diana, un santuario realizzato in un edificio megalitico, sovrastato da lastre di pietra dolmen ospitanti una cisterna risalente al IX secolo a.C.

Percorrendo via Vittorio Emanuele è possibile soffermarsi al Lavatoio medioevale, davanti al rinascimentale Palazzo Martino.

Al termine delle visite trasferimento all’aeroporto di Palermo e volo di rientro a Roma o altre citta’.

Itinerario di Viaggio

La quota comprende: 

  • Volo Roma – Palermo – andata e ritorno con bagaglio 20kg
  • Pullman GT  con distanziamento sociale e posti contingentati e sanificati
  • Hotel  3/4*** in trattamento di mezza pensione con bevande ai pasti
  • 1 notte in agriturismo sui  Monti Nebrodi
  • 1 notte in hotel d’Arte
  • Pranzi indicati nel programma
  • 1 cena in ristorante prima della partenza del rientro.
  • Guida per tutta la durata del tour
  • Ingressi ai palazzi  nobili di Palermo indicati in programma e alle Ville di Bagheria
  • Azienda agrituristica Libera Terra con pranzo
  • Assicurazione medico-bagaglio (incluse spese sanitarie anche per Covid)
  • Polizza contro annullamento e pandemia Zero penali
  • Kit di Viaggio

La quota non comprende: 

  • Ingressi ai  siti musei e monumenti indicati nell’itinerario circa €  75,00
  • Mance e gli extra in genere
  • Tasse aeroportuali 105,00
  • Eventuali tasse di soggiorno da pagare in loco
  • Quanto non specificato alla voce “la quota comprende”

Ecco indicati il costo dei biglietti ai siti in programma :

Palazzo dei normanni 19,00 euro
San Giovanni degli Eremiti 6,00 euro
Cattedrale di Palermo 12,00 euro
Teatro Massimo 6,00 euro
Cattedrale di Monreale 4,00 euro
Villa Romana del Casale 10,00 euro
Museo Archeologico di Aidone 6,00 euro
Palazzo Trabia Museo delle Ceramiche di Santo Stefano di Camastra 2,00 euro
Duomo di Cefalù 10,00 euro

La nostra assicurazione copre per eventuale pandemia.

Rispettiamo il DCPM che prevede il distanziamento sociale e obbligo di mascherina nei luoghi comuni e sul bus.

Utilizziamo tutti i mezzi e opportunità per fare si che la Vostra vacanza si svolga in totale serenità e sicurezza.
I Viaggi di Giorgio garantisce l’igienizzazione dei propri autobus nel rispetto di tutte le normative anti-Covid 19.
Effettuiamo  la misurazione della temperatura di tutti i passeggeri prima di salire a bordo del bus.
Garantiamo il distanziamento dei posti a sedere come da direttive governative,
I nostri bus sono dotati di prodotti igienizzanti e inoltre vi garantiamo il ricambio di aria grazie a impianti di aerazione costantemente monitorati.
A bordo è obbligatorio indossare le mascherine.
Essendo inclusa la polizza contro ANNULLAMENTO AL VIAGGIO, siete coperti in caso di Vostra rinuncia al tour o  per Covid19

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