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MANTOVA – SABBIONETA ALLA CORTE DEI GONZAGA

In Breve

Alla scoperta delle signorie gonzaghesche.

MANTOVA – SABBIONETA

Mantova, comune italiano e capoluogo dell’omonima provincia in Lombardia, dal luglio 2008 è stata accolta, con la vicina Sabbioneta, fra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.Il fascino di Mantova avvolta dai laghi o l’armonia del rinascimento nei suoi palazzi e nelle scenografiche piazze. O ancora, passeggiando tra ristoranti e antichi caffè per farvi apprezzare l’arte e le tradizioni.

        Sabbioneta, la Città Ideale riconosciuta Patrimonio Unesco

Sabbioneta è l’affascinante rappresentazione pratica di un’ambizione filosofica: la città venne costruita per volere del Duca Vespasiano Gonzaga con lo scopo di concretizzare la concezione rinascimentale della Città Ideale in cui arte, architettura e impianto urbanistico rappresentano la massima espressione della classicità.

Le teorie Cinquecentesche che ne hanno guidato la progettazione rendono Sabbioneta un borgo dall’incredibile pregio architettonico e artistico: nelle sue vie, nei suoi scorci e nei suoi palazzi si possono riconoscere le teorie prospettiche e le teorie delle proporzioni che conferiscono alla cittadina armonia ed eleganza.

Dal 2008, Sabbioneta è stata inserita tra i siti Unesco, quindi un luogo dichiarato “di valore universale eccezionale”, patrimonio dell’Umanità, e vi dà il benvenuto alla città voluta da Vespasiano, scrigno di arte e architettura. Vi invitiamo ad esplorare tutta la bellezza della Città Ideale.

Dal sito Mantova-Sabbioneta Unesco: “Mantova e Sabbioneta offrono una testimonianza eccezionale di realizzazione urbana, architettonica e artistica del Rinascimento, collegate tra loro attraverso le idee e le ambizioni della famiglia regnante, i Gonzaga. Esse rappresentano gli esempi più eminenti delle due modalità più emblematiche della progettazione urbanistica del Rinascimento, rispettivamente quella evolutiva e quella fondativa. Come tali, esse sono servite di riferimento per gran parte delle successive esperienze di costruzione della città fino all’epoca moderna. Gli artisti che hanno concorso alla realizzazione delle due città hanno prodotto capolavori che hanno portato a compimento gli ideali del primo Rinascimento, contribuendo in maniera determinante alla diffusione internazionale di un movimento destinato ad influenzare e plasmare l’intera Europa”.

 

Il viaggio si può abbinare a Modena dal 24 – 26 settembre 

 

 

 

 

Partenza: 27 Settembre - 29 Settembre
Durata: 3 giorni 2 notti
Gruppo minimo: 25 persone
Costo per persona: Euro 385,00 in camera doppia, sup.singola 80,00
Prenotazioni entro: Sino ad esaurimento posti disponibili, versando acconto di euro 100,00 saldo entro 20 giorni dalla partenza.

Il Programma di Viaggio

Il viaggio si può abbinare a Modena dal 24 – 26 settembre 

 

SONO PREVISTI VOLI DA TUTTA ITALIA O IN TRENO,CON ARRIVO A BOLOGNA O VERONA A TARIFFE SCONTATISSIME

1° giorno: ROMA –MANTOVA

Partenza da Roma con il pullman, diversi punti di raccolta. Pranzo libero in autostrada.

Arrivo nel primo pomeriggio. Subito visita di Mantova.

Mantova e Sabbioneta, tesori dell'UNESCO dal 2008. Milan Airports.

Visita al Palazzo Ducale di Mantova, noto anche come Reggia dei Gonzaga, è certamente uno dei principali edifici storici della città. Dal 1308 è stata la residenza ufficiale dei signori di Mantova, i Bonacolsi, e successivamente la residenza principale dei Gonzaga, signori, marchesi ed infine duchi della città virgiliana. Ambienti distinti e separati tra loro furono costruiti in epoche diverse a partire dal XIII secolo, inizialmente per opera della famiglia Bonacolsi successivamente su impulso dei Gonzaga. Fu il duca Guglielmo ad incaricare il prefetto delle Fabbriche Giovan Battista Bertani perché collegasse i vari edifici in forma organica così da creare, a partire dal 1556, un unico grandioso complesso monumentale e architettonico, uno dei più vasti d’Europa (34.000 m² circa), che si estendeva tra la riva del lago Inferiore e Piazza Sordello, l’antica Piazza di San Pietro. Morto Bertani nel 1576, l’opera fu proseguita da Bernardino Facciotto che completò l’integrazione di giardini, piazze, loggiati, gallerie, esedre e cortili, fissando definitivamente l’aspetto della residenza ducale.

5 stranezze da non perdere a Palazzo ducale tra nani, arazzi e giardini pensili | mantovastoria

 

Nei quattro secoli di dominazione gonzaghesca la reggia si espanse gradualmente, sia con aggiunta di nuove costruzioni, sia modificando quelle esistenti. Si formarono diversi nuclei che presero il nome di: Corte Vecchia, comprendente gli edifici più antichi verso piazza Sordello, la Domus Nova, la Corte Nuova, di fronte al lago, costruita da Giulio Romano e successivamente ampliata dal Bertani e dal Viani, la Basilica palatina di Santa Barbara.

Visita al Castello di San Giorgio fu costruito a partire dal 1395 e concluso nel 1406 su committenza di Francesco I Gonzaga e su progetto di Bartolino da Novara. Andrea Mantegna, chiamato a Mantova nel 1460 dal marchese Ludovico e vissuto nella città virgiliana fino alla morte, avvenuta nel 1506, realizzò all’interno del Castello di San Giorgio la sua opera più celebre e più geniale, la Camera Picta o Camera degli Sposi.

Palazzo Ducale di Venezia: le opere da vedere e come saltare la fila

 

La Camera degli Sposi è collocata nel torrione nord est del Castello di San Giorgio. Dipinta da Andrea Mantegna nell’arco di nove anni, dal 1465 al 1474. Andrea Mantegna concepisce lo spazio cubico della stanza come un continuo rimando tra realtà e finzione: un torrione di un castello medievale diventa un padiglione dorato, in un’atmosfera en plein air. Ciascuna parete è interpretata come uno spazio scandito da tre aperture: nelle due pareti più buie sono dipinti dei tendaggi dorati mentre nelle due pareti principali le cortine si aprono e, come in uno spettacolo teatrale, entrano in scena i personaggi. Il raccordo tra le pareti e la volta è realizzato attraverso delle vele affrescate con i miti di Orfeo, Arione e le fatiche di Ercole e con delle lunette raffiguranti alcune imprese dei Gonzaga. La volta, dorata e sostenuta da putti dipinti a monocromo, è un omaggio agli imperatori romani e si apre verso il cielo attraverso il famosissimo oculo, l’apertura illusionistica del soffitto realizzata con un’eccezionale applicazione della prospettiva in pittura. Da una balconata si affacciano dei putti (alcuni giocano, uno di loro mostra un flauto, un altro una mela), delle fanciulle (una di loro si pettina, un’altra ha un nastro tra i capelli, una terza è acconciata) e delle figure misteriose. Secondo alcune interpretazioni Mantegna si sarebbe ispirato a un testo retorico di Luciano di Samosata dedicato alla sala ideale; secondo altre teorie le presenze femminili dell’oculo sarebbero un’esaltazione del prestigio dinastico mentre una terza ipotesi sottolinea il legame con gli studi di Leon Battista Alberti sulla casa romana antica. La visita all’interno della Camera è consentito a gruppi di massimo 25 persone e, per problemi di conservazione, per la brevissima durata di 5 minuti. Verso la metà del XV secolo Mantova era divisa dal canale “Rio” in due grandi isole circondate dai laghi; una terza piccola isola, chiamata sin dal Medioevo Tejeto (forse “giardino di tigli”) e abbreviata in Te, venne scelta per l’edificazione del palazzo Te. Le prime testimonianze in merito alla presenza di Palazzo Te si hanno nel 1526, quando viene citato un edificio in costruzione che sorge vicino alla città, tra i laghi, sulla direttrice della Chiesa e del Palazzo di San Sebastiano.

Il Palazzo Ducale di Mantova «salvato» dalla Camera degli Sposi - Corriere.it

La zona risultava paludosa e lacustre, ma i Gonzaga la fecero bonificare e Francesco II la scelse come luogo di addestramento dei suoi pregiatissimi e amatissimi cavalli. Morto il padre e divenuto signore di Mantova, Federico II, suo figlio, decise di trasformare l’isoletta nel luogo dello svago e del riposo e dei fastosi ricevimenti con gli ospiti più illustri, dove poter “sottrarsi” ai doveri istituzionali assieme alla sua amante Isabella Boschetti. Abituato com’era stato sin da bambino all’agio e alla raffinatezza delle ville romane, trovò ottimo realizzatore della sua idea di isola felice l’architetto pittore Giulio Romano e alcuni suoi collaboratori. Alternando gli elementi architettonici a quelli naturali che la zona offriva, decorando sublimemente stanze e facciate, l’architetto espresse tutta la sua fantasia e bravura nella costruzione di questo straordinario palazzo rinascimentale. A inaugurare ufficialmente Palazzo Te nel 1530 fu l’Imperatore Carlo V che vi trascorse un’intera giornata; con l’occasione conferì a Federico II Gonzaga il titolo di duca perché fino ad allora i Gonzaga erano stati dei marchesi. « un poco di luogo da potervi andare e ridurvisi tal volta a desinare, o a cena per ispasso » (Giorgio Vasari)

  • Pranzo libero. Cena e pernottamento in hotel a Mantova.

2° giorno: SABBIONETA – MANTOVA

Al mattino, dopo aver consumato la prima colazione. il nostro primo appuntamento è dedicato alla visita di Sabbioneta. Un piccolo gioiello urbano di valore inestimabile, questa è Sabbioneta, nata dal sogno umanistico di Vespasiano Gonzaga (1531- 1591), principe illuminato e seguace di Vitruvio. Questa città ideale fu edificata dal nulla nella seconda metà del ’500, su modello delle antiche città del mondo classico. Vespasiano voleva farne la città dell’arte e della cultura, una sorta di piccola Atene, ma alla sua morte iniziò subito una rapida decadenza, che la spopolò ma lasciò immutati nei secoli i suoi monumenti. Oggi Sabbioneta conserva pressoché intatta la struttura urbanistica, abbracciata da mura stellate e raffinati edifici rinascimentali ed ha tra i maggiori punti di interesse le porte di accesso Imperiale e della Vittoria, la Galleria degli Antichi in piazza d’Armi, il Teatro Olimpico progettato da Vincenzo Scamozzi e decorato con affreschi di Paolo Veronese, la chiesa di Santa Maria Assunta, il Palazzo Ducale e il Palazzo Giardino.

Visitare Sabbioneta, la città ideale del Rinascimento - Snap Italy

 

Vespasiano I Gonzaga, nato da Isabella Colonna e da Luigi Gonzaga “Rodomonte” fu il fondatore, l’ideatore e il primo e ultimo duca della città ideale, Sabbioneta, costruita ex novo nella Bassa padana esattamente tra Mantova e Parma. Vespasiano la realizzò nell’arco di circa trentacinque anni dal 1556 sino alla sua morte, avvenuta nella stessa Sabbioneta nel 1591, secondo i canoni e i criteri del migliore Rinascimento italiano. Condottiero, abile diplomatico ma anche letterato, architetto militare e mecenate, da semplice cadetto riuscì a raggiungere i più alti vertici feudali. Il 25 luglio 1574 Massimiliano II d’Asburgo lo nominò principe del Sacro Romano Impero, titolo assegnato ai feudatari alla diretta dipendenza dell’imperatore stesso. Nel 1577, poi, il marchesato di Sabbioneta fu elevato a ducato (sempre autonomo), grazie alla personale amicizia con Rodolfo II, conosciuto alla corte regia spagnola, ove l’undicenne futuro imperatore era stato inviato per migliorare la propria educazione, sotto la cura della zio Filippo II. A suggello di questo onore e dell’indipendenza dai cugini, duchi di Mantova, Vespasiano ottenne un nuovo stemma gentilizio, in cui campeggiava la scritta libertas a lettere d’oro. A quell’epoca, Vespasiano era uno degli uomini di fiducia di Filippo II che lo nominò grande di Spagna, poi viceré di Navarra e di Valencia, prima di insignirlo, nel 1585, del cavalierato dell’Ordine del Toson d’oro, massima onorificenza della corona spagnola. I suoi feudi comprendevano: in ambito imperiale, nell’Italia settentrionale, il ducato di Sabbioneta, il marchesato di Ostiano, la contea di Rodigo e le signorie di Bozzolo, Rivarolo Mantovano e Commessaggio; sotto il dominio spagnolo, nell’Italia meridionale, il ducato di Trajetto, la contea di Fondi, la baronia di Anglona, le signorie di Turino e Caramanico.

Nel pomeriggio visita guidata presso Palazzo Te.

Tra i più affascinanti esempi di architettura monumentale in Italia, l’edificio di Palazzo Te fu progettato da Giulio Romano tra il 1524 e il 1530 come palazzo di piacere per Federico II Gonzaga, Duca di Mantova .“[Giulio Romano e il marchese Federico II Gonzaga*] se n’andarono fuor della porta di S. Bastiano, lontano un tiro di balestra, dove sua eccellenza aveva un luogo e certe stalle chiamato il T(e) […] E quivi arrivati, disse il marchese che avrebbe voluto, senza guastare la muraglia vecchia, accomodare un poco di luogo da potervi andare ridurvisi al volta a desinare, o a cena per ispasso.” Giorgio Vasari, 1568. * Federico II era Marchese di Mantova all’epoca, venne successivamente elevato al rango di duca nel 1530.

Giulio Romano, che era stato in precedenza un allievo di Raffaello a Roma, incorporò le stalle preesistenti in una residenza sontuosa, la cui architettura fu ispirata a quella delle ville dell’antica Roma.Il complesso è formato da un edificio a pianta quadrata costruito attorno ad un cortile centrale.Il lato est del palazzo è completato da un porticato che si apre su un giardino fiancheggiato da due ali – una delle quali un tempo ospitava una citroniera – a cui è collegato da un ponte pedonale; un emiciclo colonnato (l’ Esedra) chiude il giardino sul lato opposto all’edificio principale. Il complesso comprende anche un piccolo edificio con un giardino interno, conosciuto come Appartamento del Giardino Segreto, che il Marchese usava come piccola residenza intima e privata.Oltre che come straordinaria opera architettonica, Palazzo Te è celebre per gli affreschi che decorano i suoi ambienti. Gli affreschi e l’apparato decorativo furono realizzati da Giulio Romano insieme ad un gruppo di allievi e collaboratori che comprendeva anche, tra altri, Raffaellino del Colle e Rinaldo Mantovano.

Gli affreschi ornano le sale sia della residenza principale che dell ”Appartamento”, fra le più note ricordiamo la Camera di Ovidio o delle Metamorfosi, la Camera dei Giganti, la Camera di Amore e Psiche e la Sala dei Cavalli.

A seguire una visita ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO.

  • Pranzo libero. Cena e pernottamento in hotel a Mantova.

 3° giorno: TEATRO SCIENTIFICO- IL FIUME MINCIO E I SUOI LAGHI

Dopo la prima colazione, rilascio delle camere e visita ancora di un gioiello unico nel suo genere.

 TEATRO SCIENTIFICO BIBIENA

Un capolavoro unico. Progettato da Antonio Galli Bibiena tra il 1767 ed il 1769. Il teatro  a forma di campana e’ disposto su piu’ ordini di palchetti lignei, i cui interni, a figurazioni monocrome, furono affrescati dallo stesso Bibiena.

Teatro-Accademico-del-Bibiena

 

Il teatro incorniciato dalle statue dei mantovani illustri

(VirgilioBertazzoloPomponazzo e Baldassarre Castiglioni) fu ufficialmente inaugurato il 3 dicembre 1769 dal quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart in un memorabile concerto, che ne proprizio’ il fortunato destino.

Il teatro allora appena inaugurato era ancora scintillante di ori e odoroso di intonaci quando il padre di Mozart scrive alla moglie il 26 gennaio: “nella mia vita non ho mai visto nulla, nel suo genere di piu’ bello”.

Il magico Teatro affrescato dai briosi fregi rococo’ che introducono allo spazio teatrale, rapisce ancora oggi con la sua fastosita’.

Al termine trasferimento al molo dove ci imbarcheremo  per una piacevole navigazione.

Mantova è inserita in un contesto naturale molto bello e particolare, costruita in prossimità dello scorrere del fiume Mincio e circondata da tre laghi artificiali.

crociere fluviali Parco del Mincio e laghi di Mantova | NAVI ANDES navigazione con motonavi

 

La nostra mattina è quindi dedicata alla navigazione sui laghi mantovani. I dati geologici e paleoambientali indicano che durante l’antica età del Bronzo (1800 a.C.), lungo il fiume Mincio, a valle dell’attuale città di Mantova, si sviluppò un lago di origine naturale. L’attuale assetto dei laghi di Mantova fu però creato nel 1190 ad opera dell’ingegnere bergamasco Alberto Pitentino. Il lago Paiolo fu prosciugato alla metà del ‘700, così che la città di Mantova si trasformò in una penisola. Dal 1984 i laghi di Mantova sono parte integrante del Parco del Mincio. Il Fiume Mincio, emissario del Lago di Garda, ha una lunghezza di circa 73 Km; esce dal lago in corrispondenza dell’abitato di Peschiera del Garda, entra in territorio mantovano dopo pochi chilometri, a Ponti sul Mincio, e sfocia nel Po a Sacchetta di Sustinente.

Mantova - Loggiatour

 

L’attuale aspetto del Mincio è influenzato dalle opere antropiche che si sono susseguite nel corso dei secoli per dominare il corso delle acque e piegarlo alle esigenze umane, ma in brevi tratti il fiume conserva importanti elementi di naturalità. All’altezza di Mantova forma tre laghi, uno dei quali – il lago Superiore – viene mantenuto costantemente ad un livello di 3 metri maggiore rispetto ai bacini a valle del lago di Mezzo e del lago Inferiore che scorrono davanti al profilo gonzaghesco della città. Nel basso Mincio le conche di navigazione di Governolo regolano la confluenza del Mincio in Po.

  • Pranzo libero
  • Rientro nel pomeriggio e arrivo a Roma in seconda serata,  trasferimenti in aeroporti limitrofi per i voli di rientro in tutta Italia o stazione ferroviaria per chi verrà in treno.

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Itinerario di Viaggio

Informazioni generali

La quota comprende:

  • 2 pernottamenti in  hotel 3*** con prima colazione e  due cene,bevande incluse
  • Bus G.T.per la durata del tour.
  • Guida locale dal 1° al 3° giorno
  • Navigazione sul lago
  • Visita ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO
  • Assicurazione assistenza medica  e bagaglio
  • Assicurazione annullamento al viaggio e Covid19
  • Iva al 10%

 

La quota non comprende:

  • Card Mantova-Sabbioneta + Camera degli Sposi, per ingressi musei e monumenti (euro 26.00 da riconfermare) consente ingressi in tutti i siti e musei
  • Tassa di soggiorno da pagare in loco
  • I pasti non menzionati nel programma
  • Mance 15,00
  • Tutto quanto non menzionato ne “La quota comprende”.
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