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MATERA I CALANCHI DELLA VAL D’AGRI E I SUOI TESORI

In Breve

La Basilicata è una Regione rimasta a lungo isolata e grazie a ciò ancora ricca di tradizioni e calore…

Gente fiera i Lucani, hanno saputo mantenere la propria identità culturale basata su solide tradizioni e sul carattere ospitale e orgoglioso, ostinato e determinato, fondamentale per la sopravvivenza di un popolo. Le dominazioni che si sono susseguite nei secoli non li hanno sopraffatti e si sono sempre rimessi in piedi anche se su una terra difficile da lavorare e che hanno lottato aspramente per averla. La terra se la porta “dentro” semplicemente perché è una terra intrisa di luce, che non si può dimenticare! Gli avvicendamenti di popolazioni hanno anche lasciato delle tracce nella cultura, nell’arte, nel cibo e nel floklore. È luogo di incontro di molte civiltà anche perché si affaccia nel mezzo del Mediterraneo. È un territorio forgiato dalla mano dell’uomo di cui troviamo tracce nell’archeologia, nell’architettura e nell’arte e da quella della natura con i suoi incredibili Calanchi.

La persistenza delle tradizioni la troviamo anche in ambito  culinario dove troviamo un’ampia offerta dal punto di vista enogastronomico. La cucina lucana è un fiore all’occhiello della regione, è una sapiente unione di prodotti semplici e genuini, lontani dalle sofisticate elaborazioni della cucina moderna. Nonostante le similitudini con alcuni piatti delle regioni limitrofe, l’originalità della cucina lucana sta nella capacità di trarre sapori dalle cose più semplici, di miscelare le spezie esaltando anche i piatti più poveri. Le verdure spesso vengono gustate come primo piatto, da sole o accompagnate da legumi o pasta. I legumi, i cereali, gli ortaggi e le erbe aromatiche sono la base di piatti dal gusto deciso e nel contempo armonico. Orazio, poeta latino nato a Venosa nel 65 a.C., nella VI Satira raccontava di tornare al borgo natio per mangiare la zuppa “lucana”, secondo gli studiosi di gastronomia il primo riferimento scritto alla pasta. I formaggi costituiscono un motivo ricorrente sulle tavole di tutta la regione. Tutti di ottima qualità, soprattutto quelli ricavati da latte di pecora e di capra, e poi il vno, l’olio….

Partenza: 23 Settembre - 25 Settembre
Durata: 2 notti- 3 giorni
Gruppo minimo: 30 persone
Costo per persona: in camera doppia 330,00 €- sup. singola 70,00€
Prenotazioni entro: entro 5 Luglio versando acconto di euro 70,00 saldo entro il 5 settembre

Il Programma di Viaggio

1° giorno: Roma-Venosa-Tursi

Ore 8.00 partenza in pullman da Roma in luogo da stabilire e soste in autostrada lungo il percorso.Arrivo a Venosa e pranzo.  A seguire inizio delle visite.

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Abbazia della SS. Trinità e l’Incompiuta con attigua area archeologica

Nel XII sec. ha inizio il progetto di realizzazione della Chiesa Nuova voluta dai Benedettini per ampliare lo spazio destinato al culto. I lavori furono però interrotti dopo qualche decennio quando i monaci abbandonarono il convento. Oggi dell’opera rimangono solo le mura esterne e all’interno cinque colonne di cui quattro complete di capitello corinzio. La continuità tra la Chiesa Vecchia perfettamente finita e l’Incompiuta crea un suggestivo passaggio dal piano fisico al metafisico, dal finito all’infinito!

L’Incompiuta, con la sua struttura appena accennata e mai terminata, suggerisce un’iconografia non ben definita, qualcosa che è presente qui tra noi, ma che tuttavia intangibile sfugge al limitato potere delle menti umane.

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Arrivo a Tursi (Borgo Antico Rabatana) sistemazione in hotel: Palazzo dei Poeti

L’antico Palazzo Canonico è ora di proprietà della famiglia Popia, che lo ha trasformato in Palazzo dei Poeti. Edificato ai piedi del castello, gia nel V secolo D.C., come uno dei tanti cunicoli del castello, alloggiava le guardie e permetteva al re di fuggire in caso di pericoli, proprio al di sotto della sala grande passa il cunicolo che collega il castello alla chiesa della Rabatana. Ampliato nel 1600, alcuni documenti lo riportano come il Palazzo Canonico, su due livelli, come si può notare dalla facciata frontale alla chiesa, interamente in pietra e mattoni con una successione di archi e volte, archetipi strutturali e architettonici dell’epoca. Il piano alto, il terzo, costruito nel 1834, come testimoniano gli epitaffi ritrovati, era abitato dal signore, le cornici aggettanti che inquadrano i moduli della facciata, sotto forma di lesene, le porte e le finestre, testimoniano le stratificazioni storiche e architettoniche del Palazzo.Cena e pernottamento.

ore 21.30 introduzione al territorio

2° giorno- Matera

Prima colazione in hotel.Breve visita de La “Rabatana” di Tursi: le tante bellezze di un centro storico di origine araba.

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La Rabatana di Tursi, è il primo e più antico borgo, concepito e costruito come un grande castello, intorno ad un fortificato maniero. Dopo il declino di Pandosia, l’antica colonia magno-greca, avevano qui trovato sicuro rifugio i Goti prima (intorno al V secolo circa), poi i Saraceni (IX – X secolo) e quindi i Bizantini. Dunque, dalla perduta origine forse gotica e dai resti strutturali di civiltà arabo-musulmana, ormai mimetizzati da insediamenti e stratificazioni successivi, lo storico rione conservava i resti di un torrione dell’ampio fortilizio, ormai “diruto” alla fine del ‘700, un tempo inespugnabile come pochissimi nell’intera regione.Al termine trasferimento a Matera.

Visita guidata dei famosi “SASSI”, antichi rioni pietrosi dichiarati “Patrimonio Mondiale UNESCO” dal 1993.  Discesa nel Sasso Caveoso, quartiere caratteristico affacciato sulla “Gravina” quasi interamente scavato nella “calcarenite”, roccia sedimentaria comunemente associata al tufo. Lungo il percorso sarà possibile visitare alcuni ambienti tipici rupestri legati alla civiltà contadina che in queste contrade si è protratta fino agli anni ’50. Interessante l’ingresso nella Cantina storica del 1700 dove sono ancora visibili le vasche per la pigiatura dell’uva e gli ambienti ipogeii per lafermentazione del mosto; si farà visita alla Casa Grotta tipicamente arredata, emblema della civiltà contadina descritta da Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato ad Eboli” e all’annessa cripta del IX sec. d.C..PAUSA PRANZO IN RISTORANTE TIPICO

 

 Si prosegue con la visita  dell l’area del “Parco delle Chiese Rupestri”. Si raggiungerà il punto più alto da dove è possibile ammirare come il paesaggio murgico si fonde dolcemente con gli antichi rioni Sassi quasi a formare un naturale “continuum” tra passato e presente. L’impatto visivo è talmente coinvolgente da renderla la location ideale per il “Calvario” in diversi film (Il Vangelo secondo Matteo, The Passion, Nativity, etc..). Sosta fotografica e possibilità di ammirare il più antico sistema di decantazione di acqua piovana.

Al termine partenza per la  “Cripta del Peccato Originale” che si affaccia sullo scenario mozzafiato della Gravina di Picciano dove la natura aspra e selvaggia, dai colori sempre diversi a seconda delle stagioni, si fonde con le emergenze artistiche rinvenute e recuperate.La cripta anche denominata “la Cappella Sistina dell’Habitat Rupestre” presenta al suo interno pregevoli affreschi databili tra la fine dell’VIII e gli inizi del IX sec. d. C.

Rientro in hotel per la cena e pernottamento.

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3° giorno- Val d’Agri -Castello di Lagopesole-Roma                                                     

Prima colazione in hotel e  passando attraverso i calanchi della Val d’Agri.Sono un fenomeno geomorfologico che si produce per l’azione delle acque dilavanti su rocce argillose degradate, con scarsa  copertura vegetale e quindi poco protette al ruscellamento. I solchi che si formano all’interno del terreno si accentuano rapidamente, allungandosi e procedendo a ritroso, moltiplicandosi e ramificandosi. Il paesaggio brullo e scosceso è contemporaneamente vario e suggestivo poiché è possibile notare che i solchi sono disposti in maniera parallela  o a ventaglio.

 

Calanchi-della-Basilicata

 

Di notevole impatto paesaggistico e naturalistico per la presenza dei calanchi. Di origine incerta, forse risalente al IV sec. a.C. con reperti archeologici rinvenuti risalenti all’età ellenistica. Fu alleata di Roma durante la battaglia contro le popolazioni alleate dei tarantini e capitanate da Pirro. Beneficiò anche dei percorsi della transumanza che ancora oggi l’attraversano, e della floridezza di Heraclea. Nel Medioevo fu feudo dei Sanseverino, dei Villamari, dei Toledo e degli Alvarez. Nel 1555 la cittadina venne saccheggiata dai Turchi. La cinta muraria è di età aragonese e poi ristrutturata in seguito al saccheggio turco. Dal 1799 fu molto attiva nel movimento antiborbonico. Nel 1863 al nome Montalbano fu aggiunto l’appellativo Jonico, a indicare il mare su cui il territorio comunale si affacciava.

Passaggio per Craco la città fantasma .

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Di origine pre-romana fiorita tra l’VIII ed il VI secolo a.C. Al medioevo risale l’architettura spontanea, con costruzioni in pietra e mattoni tagliati con il sapere artigiano tramandato da padre in figlio. Le case in pietra sono intrecciate tra loro intorno al Castello che dall’alto della rupe domina il paese. I vicoli e le strade conservano lo spirito artigiano ed il sapere di un mondo antico.

Dal 1963, una frana pose fine alla storia millenaria di Craco trasformandolo in uno dei più suggestivi paesi abbandonati della Basilicata.

Visita Castello di Lagopesole

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Luogo federiciano per eccellenza, in posizione suggestiva e in un territorio di grande importanza strategica sin dall’alto medioevo. Verosimilmente i Normanni edificarono una struttura fortificata, che solo con Federico II (fra il 1242 e il 1250) assunse le proporzioni e la configurazione attuali.

Nel castello si distinguono due complessi, uno prettamente residenziale e l’altro di carattere militare. L’insieme si articola su una forma rettangolare allungata, funzionale al terreno che offre una scarsa superficie ed una forte pendenza su ogni lato. Le mura sono caratterizzate dalla compattezza della superficie bugnata, interrotta soltanto dall’ingresso protetto da due avancorpi simmetrici.

All’interno, gli spazi sono scanditi da due cortili; gli ambienti residenziali si raccolgono su due livelli e su tre lati intorno a quello maggiore, nella zona settentrionale dell’edificio.

Rientro a Roma e fine dei servizi.

 

 

Itinerario di Viaggio

Informazioni generali

La quota comprende:

Due notti in Palazzo dei Poeti (www.palazzodeipoeti.it) hotel di Charme. L’antico Palazzo Canonico è ora di proprietà della famiglia Popia, che lo ha trasformato in Palazzo dei Poeti. Edificato ai piedi del castello, gia nel V secolo D.C., come uno dei tanti cunicoli del castello, alloggiava le guardie e permetteva al re di fuggire in caso di pericoli, proprio al di sotto della sala grande passa il cunicolo che collega il castello alla chiesa della Rabatana. Ampliato nel 1600, alcuni documenti lo riportano come il Palazzo Canonico, su due livelli, come si può notare dalla facciata frontale alla chiesa, interamente in pietra e mattoni con una successione di archi e volte, archetipi strutturali e architettonici dell’epoca. Il piano alto, il terzo, costruito nel 1834, come testimoniano gli epitaffi ritrovati, era abitato dal signore, le cornici aggettanti che inquadrano i moduli della facciata, sotto forma di lesene, le porte e le finestre, testimoniano le stratificazioni storiche e architettoniche del Palazzo. Pregevole la cisterna ripulita dalle macerie, che accoglieva le acque piovane, presumibilmente collegate con altre cisterne dal castello ad altre presenti nel borgo Rabatana, attraverso “vasi conduttori”, secondo una linea di pendio.

Bus G.T. e visite con guida come da programma; Assicurazione medico bagaglio. Pensione completa dalla cena del 1° giorno al pranzo dell’ultimo (acqua e vino inclusi). Kit da viaggio.

La quota non comprende:

Eventuali ingressi da pagare in loco Mance 15,00 € p.p. Extra di carattere personale

 

 

 

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