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FESTIVAL DI TAK THOK (DAK THOK): LADAKH – KASHMIR – TEMPIO D’ORO

In Breve

Dal Tempio d’Oro passando per il Kashmir al Piccolo Tibet

  

Tra il Cielo e Terra

 

Circa 43 milioni di anni fa il continente India, figlio del Gondwana, entrò in collisione con l’Asia meridionale, continuando poi ad infilarsi al di sotto di quest’ultima, cosa che fa ancora oggi.

L’antico oceano che una volta separava queste terre, e che gli scienziati hanno chiamato “Tethys”, si è chiuso per sempre, e dall’unione di questi continenti sono nati l’altopiano tibetano e la catena dell’Himalaya, le parti del nostro pianeta più vicini al cielo.

Il Ladakh è una di quelle regioni in cui è ancora possibile vedere i resti dei fondali di quell’oceano scomparso, insieme alle testimonianze di un antico regno buddhista dove la cultura tibetana è ancora intatta, sopravvissuta anche all’invasione più infida e recente, quella della modernità e delle lusinghe del progresso.

E’ un affascinante, remoto deserto ad alta quota, che beneficia solo in parte dei monsoni che bagnano il resto dell’India, e in cui ogni albero, e persino ogni filo d’erba ci parlano dell’uomo e della sua fatica, della sua ostinazione, del suo orgoglio di vivere da sempre, con poveri e arcaici mezzi materiali ma con tantissima fede, lassù, più vicino al cielo.

In questo suggestivo itinerario proponiamo un’esplorazione di monasteri tibetani molto ben conservati, di arte indiana e nepalese di mille anni fa, di passi montuosi che regalano infine panorami sterminati, delle oasi dal verde abbagliante incastonate nei fondi valle, accompagnati dalla maestosa visione del fiume Indo.

La nostra filosofia di viaggio racchiude l’avventura unita ad un’ottima organizzazione e qualità dei servizi scelti, nel rispetto dell’ambiente e delle popolazioni locali.

La maggior parte dei viaggi sono adatti a tutte le età e, nonostante i gruppi possano essere formati da persone piuttosto eterogenee, si crea un’ottima sinergia, grazie alla passione condivisa per il nuovo ed il diverso. Nella maggior parte dei casi i partecipanti rimangono uniti nel tempo anche dopo l’esperienza di viaggio.

L’amore per la natura, il confronto ed il coinvolgimento con le popolazioni locali, i rapporti che si creano tra i viaggiatori sono i pilastri delle nostre avventure e fanno sì che un itinerario immaginario si trasformi in un viaggio esperienza.

Per secoli le carovane da Kashgar – Cina – attraversarono la valle di Nubra per giungere a Leh. E’ stata riaperta per i turisti nel 1994. E’ una valle di una bellezza inimmaginabile: verdi oasi tra i fiumi Shyok e Nubra in mezzo a un deserto. Antichi monasteri buddisti, e le catene del Karakorum e dell’Himalaya con le montagne di quasi 7000 m.

Circondato dai giganti himalayani la regione del Kashmir è un territorio affascinante che vale sicuramente la pena visitare. Il Ladakh è una meta turistica affascinante e maestosa.

Lo stato di Jammu e Kashmir è diventato una grande destinazione turistica perché si è sviluppato in modo perfetto. Alla sua valle principale si arriva dopo aver attraversato le pianure del Jammu e le verdeggianti colline di Sonamarg, il territorio brullo ma estremamente affascinante del Ladakh, circondato dai giganti himalayani.
Ognuna di queste zone é abitata da popolazioni che parlano lingue diverse, credono in divinità diverse e vivono in condizioni ambientali diverse.

Ma il santuario hindu più celebre della zona si trova nel territorio del Kashmir propriamente detto: la grotta di Amarnath, dove Shiva si manifesta sotto forma di gigantesco lingam di ghiaccio.

Il Kashmir è il cuore dell’area, con la sua valle che giace tra la catena del Pir Panjal e l’Himalaya.
I Moghul stabilirono nella valle del Kashmir la loro residenza estiva e ad essa si riferivano come il paradiso.

Srinagar ne è la capitale e pur trovandosi in terra prettamente montana è a tutti gli effetti una città che si trova sulle rive del lago Dal e le sue ramificazioni, Lokut Dal e Bod Dal, incorniciati dalle cime innevate durante buona parte dell’anno. La fortezza sovrasta il centro della città, costruita su di un’altura dall’imperatore Akbar, si dice per contrastare la terribile carestia che decimava la popolazione e fornire impiego retribuito con la sua edificazione. Oggi è sede dell’esercito indiano e dunque la sua visita non è consentita.

Un viaggio nella Valle dell’Indo alla scoperta degli scenari naturali della regione himalayana dell’India settentrionale. Un itinerario in Ladakh nella spiritualità buddista dei monasteri per vivere l’esperienza d’altri tempi fra tradizioni e miti delle popolazioni locali. Sarà possibile assistere alle preghiere del mattino nel Monastero di Thiksey, visitare i monasteri più noti ma anche di quelli meno conosciuti, dove si respira ancora tutta l’atmosfera dell’antico Tibet.

Il Ladakh, sebbene sia un distretto himalayano dell’India, appartiene al mondo culturale buddista tibetano.  Questo viaggio, si visita la Valle del Ladakh vero e proprio che si svolge lungo il corso superiore dell’Indo, e quella di Nubra, che si raggiunge attraverso la strada carrozzabile più alta del mondo (passo Kardong La, m 5602) ed è attraversata dai fiumi Shyok e Nubra.

Durante i festival dei monaci buddisti indossano costumi coloratissimi e grandi maschere ed eseguono danze rituali e musiche religiose, dando affascinanti spettacoli.

L’esperienza unica di visitare meraviglioso Ladakh nel periodo di festival. Durante le celebrazioni del festival i monaci indossano abiti di broccato colorati e maschere eseguendo danze tradizionali. I monaci del monastero di Tak Thok preparano offerte di fili incrociati che si ritiene possano frenare e bloccare ogni male ed essere di protezione contro i disastri naturali.

Il tour è studiato in modo da tale da salire gradualmente di quota per abituare organismo alle altezze raggiunte in questo tour.

Partenza: 21 Luglio - 03 Agosto
Durata: 14 giorni - 13 notti
Gruppo minimo: 10 persone
Costo per persona: Euro 3.980,00 - Sup. Singola euro 650,00 Essendo inclusa la polizza contro annullamento al viaggio, siete coperti sino al giorno di partenza in caso di rinuncia o annullamento al viaggio avrete ZERO PENALI. La nostra polizza prevede anche copertura per pandemia, quindi contro Covid19.
Prenotazioni entro: fino ad esaurimento dei posti disponibili

Il Programma di Viaggio

1° Giorno: ITALIA – AMRITSAR

Ritrovo dei partecipanti in aereoporto e operazioni imbarco volo per India.

Pasti e pernottamento a bordo.

2° Giorno: AMRITSAR

Arrivo ad Amritsar nelle prime ore del mattino e dopo le operazioni di visto e doganali, trasferimento in hotel e assegnazione delle camere. Pernottamento.

Sveglia con comodo e colazione.

Inizio della visita di Amritsar, la città’ sacra dei Sikh, con il giardino Jallianwala Bagh, che ricorda il massacro inflitto dagli inglesi ad una folla di indiani innocenti nel 1919. L’attrazione della città’ è il Tempio d’Oro, l’“Hari Mandir”, il luogo di culto più sacro per la religione Sikh, famoso per la sua cupola decorata con circa 300 kg d’oro puro, che rappresenta il fiore di loto rovesciato. Il tempio si erge nel mezzo al lago sacro e si raggiunge percorrendo un ponte di marmo chiamato Parkarma. Nella sala principale, è custodito, sotto un panno rosa, il Guri Granth Sahib, il libro sacro del sikhismo, che viene esposto al mattino all’alba e vegliato per tutto il giorno da sacerdoti Sikh a ritmo di musiche, canti e inni. Tutti i giorni alle 22.00 il suono di un corno richiama i pellegrini al tempio, e con una solenne cerimonia, il libro sacro viene portato, in processione su un baldacchino, all’Akal Takht, il parlamento dei Sikh, dove riposerà per la notte. Canti, preghiere e inni accompagnano l’evento e migliaia di fedeli vi partecipano con totale devozione e trasporto. Al sorgere del sole il libro viene riportato al Tempio d’Oro. All’interno dell’area sacra si trovano anche le cucine dove i pellegrini di qualsiasi religione, volontari, offrono gratuitamente del cibo. La tranquillità che si respira nei templi Sikh, è un’esperienza trascendentale, avvolge tutto e proietta in una dimensione astratta, in cui il tempo sembra fermarsi e il respiro rallentare. Pranzo libero. Proseguimento con la visita della città vecchia. Nel tardo pomeriggio trasferimento a Wagah, a circa 70 km da Amritsar, che segna il confine e unico punto di passaggio fra India e Pakistan, per assistere, al tramonto, alle pompose sfilate dei picchetti militari, indiano e pakistani, che, in alta uniforme e con movimenti marziali, si sfidano in marce perfettamente sincronizzate agli ordini di un comandante che urla a squarciagola. Entrambi gli schieramenti hanno la loro folla che incita gli uni e deride gli altri. Con questa simpatica e scenografica esibizione, i militari ammainano le bandiere e chiudono con fragore le porte. Rientro in hotel per la cena. Dopo cena possibilità di assistere alla cerimonia del Tempio d’Oro.

Cerimonie giornaliere e Langar nel tempio D’Oro

Un certo numero di cerimonie si svolgono all’interno del Tempio d’Oro su base giornaliera. Le cerimonie principali sono: Una vacanza con noi nel Nord Dell’India riguarda la purezza, lo splendore, la correlazione con la natura e il ringiovanimento.

Sukhasan o rituale di Chiusura: questa cerimonia si riferisce alla chiusura del Guru Granth Sahib di notte e alla sua collocazione in un palanchino ben decorato. Viene quindi portato all’Akal Takht al primo piano e il libro sacro viene poi messo in un letto. Prakash o il rituale di apertura: ogni mattina, il Guru Granth Sahib viene portato fuori dall’Akal Takht e portato in un palanchino decorato con fiori al Santuario del Tempio D’Oro. Dopo il consueto canto dei Kirtan, viene aperta una pagina casuale e letta ad alta voce.

Cibo gratis: ogni giorno, migliaia di persone sono nutriti cibo gratis dalla cucina della comunità al tempio. Questa pratica è conosciuta come langar in cui tutti siedono a terra e godono del semplice ma gustoso pasto vegetariano servito lì. Il tour Dell’India del Nord ti porterà nelle sue destinazioni storiche, maestose e celesti come Delhi, Himachal Pradesh, Jammu e Kashmir, Rajasthan, Punjab etc.

Il Tempio d'oro, il santuario più importante dei Sikh

Cena e pernottamento in hotel.

il vostro hotel: https://www.svaasa.com/

3° Giorno: AMRITSAR – SRINAGAR (1730 m.) 

Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto, partenza con volo per Srinagar.

Arrivare a Srinagar significa entrare in un altro tempo. La città si trova a 1730 mt di altezza, al centro di una valle lussureggiante, solcata da fiumi, ricca di laghi e circondata da boschi e montagne innevate. La vita si svolge sulle silenziose imbarcazioni su cui la gente vive e lavora. Il nostro hotel sarà una houseboat de luxe, ancorata ad una piccola isola, con giardino, vista lago e Himalaya. Le prime houseboats, case galleggianti, furono costruite dagli inglesi circa 150 anni fa, poiché gli stranieri non potevano possedere beni immobili nel Kashmir. In seguito diventeranno molto comode per sfuggire al caldo estivo, muovendosi lungo il corso del fiume in cerca di ombra. Adesso, molte di esse, sono state trasformate in hotels.

Qui il passatempo più piacevole consiste nello spostarsi in “shikara”, gondole a remo,
per esplorare gli infiniti canali che collegano gli innumerevoli laghi, con i loro giardini galleggianti ed il famoso “floating market”.

Oggi passeremo una piacevolissima e rilassatissima giornata durante la quale “pigreremo” sulle Shikara (imbarcazioni simili alle gondole che fungono da taxi locali), lungo i canali e attraverso i vecchi ponti, per osservare la vita quotidiana dei venditori di spezie e di stoffe, artigiani all’opera, tessitori di tappeti, negozi e piccoli orti che si affacciano sull’acqua. Perdersi per canali a bordo di una shikara è un’esperienza unica e il modo migliore per entrare in contatto con questa Venezia Himalayana. Ci spingeremo anche fuori dalla città, lungo i laghi Dal e Nageen, collegati fra di loro, colmi di ninfee e fiori di loto; attraccheremo su alcune isolette dove pranzeremo pic-nic e scambieremo qualche parola con gli abitanti locali.

Srinagar Dal lake

Cena e pernottamento sulle houseboats. Tutte le house boat sono dotate di camera da letto, bagno privato e salottino.

4° Giorno: SRINAGAR

Dopo la prima colazione in hotel, al mattino presto, visita facoltativa al mercato galleggiante sul lago.

Visita al Tempio di Shiva, lo Shankara Charya, situato su una collina che ha il miglior panorama della città. Proseguimento per i giardini Moghul, con giochi d’acqua del XVII sec.,per comprendere la bellezza e il lusso in cui vivevano i Moghul che dalle città imperiali di Agra e Delhi, si spostavano a Srinagar nel periodo estivo. Interessanti le 12 terrazze che rappresentano i segni zodiacali.

Srinagar Nishat Bagh

Principio base del giardino timuride è la struttura geometrica, basata sul modello persiano del «chahar bagh», dove l’incrocio di due canali genera una ripartizione dello spazio in quattro quadrati, delimitato da un recinto o un muro di mattoni, dalla cui etimologia persiana, «pairi» (intorno) e «daeza» (muro o mattone), i Greci derivarono la parola «paradeisos», il nostro paradiso.

Visita della città vecchia, con le sue moschee fra cui la Sjìhah Hamadan Masijd, interamente in legno, la più antica di tutto il Kashmir.

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Cena e pernottamento sulle houseboats.

5° Giorno: SRINAGAR – KARGIL

Dopo la colazione partenza  in 4×4 in direzione Kargil. Su ogni mezzo saliranno 3 persone, per godere di un maggiore comfort a bordo e cosi tutti avere sempre lato finestrino.

Percorso il primo tratto in un ambiente tipicamente alpino, si sosta a Sonamarg per il pranzo,  quindi si inizia la salita al passo di Zojila (3470 m.) e si prosegue per Kargil (2750 m.), capoluogo del basso Ladakh.

Sonamarg, ”il prato d’oro”, è una delle località più affascinanti di tutto il Kashmir, situata come’ in una stretta valle erbosa, ricca di fiori e circondata da picchi innevati, in un ambiente tipicamente alpino.  Qui la popolazione è musulmano-sciita: ovunque si scorgono scritte in arabo, raramente si vedono in giro le donne e le poche che si incontrano portano il velo, e ci sono numerose moschee.

Pahalgam

In serata visita al museo Kargil, un museo a conduzione familiare dedicato alla vita e ai tempi del commerciante pioniere del percorso Munshi Aziz Bhat, fondatore di sarai, collezionista, patriota, marito e padre.

Cena e pernottamento a Kargil

Il vostro hotel: https://hotelthekargil.com/

6° Giorno: KARGIL – MULBEKH – LAMAYURU – ULEYTOKPO

Dopo la prima colazione partenza per Mulbekh dove si trova il minuscolo Chamba Gompa, il cui perno centrale è la statua di Maitreya scolpita nella roccia, alta 8 m e risalente all’anno 700. Più in alto rispetto all’abitato ci sono i gompa di Serdung e Gandentse, gli ultimi monumenti buddhisti costruiti prima della dominazione mussulmana di Kargil.

Ulay Topko. Pranzo a sacco durante il percorso. Dopo 1 ora di strada, si vedono i primi simboli buddisti: le prime Stupa, il monastero di Shergol, situato, come i primissimi monasteri himalayani, all’interno di una grotta, e la scultura rupestre del Buddha Maitreya (il Buddha Futuro), a Mulbekh, alta 8 mt e scolpita nella roccia verso il 700 d.c. Il paesaggio è ormai desertico, lunare, mozzafiato. Dopo aver superato i passi Namico-La 3.718 e Fatu-La 4.094, si aprirà la vista su Lamayaru, con il suo affascinante Monastero dei Berretti Rossi, arroccato in cima ad un picco a 3.950 mt, in una cornice di montagne color ocra, affacciato sul bacino di un lago glaciale prosciugato. Lamayuru, dal X sec., è il più’ antico monastero del Ladakh e ospita ca 150 monaci che sono frequentemente in pellegrinaggio presso altri monasteri in qualità di maestri spirituali. Si prosegue verso scenari di alta quota fra montagne rocciose, oasi e villaggi, fiumi che scendono dalle piccole valli laterali, ponti di corda che attraversano l’Indo, campi di colza, gole profonde nelle quali il fiume si insinua impetuoso. Passeremo Khalsi, dove una postazione militare ci controllerà i passaporti, per arrivare in serata a Ulay Topko. Cena e pernottamento  in hotel, circa 3.000 mt, incastonato fra pareti di ghiaia viola e picchi di oltre 5.000 mt,  ma ciò che maggiormente affascina è trascorrere la serata sul balcone naturale che si affaccia a strapiombo sull’Indo.

Si continua partenza per Uleytokpo. Cena e Pernottamento a Uleytokpo.

Il vostro hotel: http://www.uleresort.com/

7° Giorno: ULEYTOKPO – ALCHI – LIKIR – BASGO – LEH

Prima colazione in hotel. Pranzo a sacco durante il percorso. Attraversata una stretta gola e un bosco di betulle, visiteremo il Monastero Rizong, dell’ordine dei Berretti Gialli, che si trova in un’incantevole posizione da cui si gode un impagabile panorama sulle montagne circostanti.

Rizong Gompa in Ladakh

Fondato nel 1.829, è famoso per la disciplina e la rigidità della vita monastica dei suoi monaci. A 2 km da Rizong, incontriamo il convento Di Chulichan, che ospita 20 monache che si occupano di attività artigianali quali tessitura di lana e estrazione dell’olio di albicocca. Proseguiremo con la visita del Monastero di Alchi, XI sec., Patrimonio dell’Unesco, uno dei monumenti più’ importanti dell’arte Himalayana, che conserva i tesori dal valore inestimabile.

The Ravishing Art of Alchi | David Shulman | The New York Review of Books

Costruito su un’ansa dell’Indo, si differenzia dall’architettura classica di tutti i monasteri perché sorge in piano e non arroccato su un’altura, protetto da un lato da un fiume e dagli altri lati da alte mura di fortificazione. Con la sua posizione al centro di estesi campi d’orzo, in un villaggio animato da traffici e commerci, è uno dei monasteri più’ affascinanti del Ladakh, soprattutto famoso per i bellissimi murali e le sculture lignee dipinte che lo rendono uno dei più’ importanti per l’arte buddista di tutta l’India. Con una piacevole passeggiata possiamo visitare i vari edifici che lo compongono, affacciarsi sulla scarpata che scende al fiume e passeggiare nel villaggio vicino fra piccole bancarelle di artigiani e pellegrini in preghiera.

I superbi affreschi murali dei cinque santuari e le numerose sculture dipinte su legno lo rendono, infatti, un monumento eccezionale.

Questo prezioso tempio a tre piani accoglie in realtà al suo interno ben 6 templi, ed è particolarmente suggestivo per gli affreschi che sono stati realizzati sulle pareti interne, tra cui alcuni realizzati sulle vesti di tre gigantesche statue rappresentanti AvalokiteshvaraVairapani e Manjushri, la triade più famosa del lamaismo.

Ognuna di queste statue va osservata da vicino per il microcosmo di grande diversità e notevole bellezza, rappresentato usando l’intero spettro cromatico dei toni brillanti. Le immagini ripropongono simbolicamente la realtà storica, travagliata da guerre ed invasioni, con saccheggi e rivolte. Il gusto estetico e la narrazione si fondono mirabilmente nello stile della decorazione.

Alchi Monastery Ladakh | Its History & Architecture | Tourist Attraction

Un capolavoro dell’architettura e soprattutto della pittura monastica buddista, edificato nell’ XI secolo. La struttura dalla foggia sorprendente è arricchita da incredibili decorazioni.

Bellissimo - Recensioni su Alchi Monastery, Alchi - Tripadvisor

Proseguiremo con la visita del Monastero di Likir, con un breve spostamento si raggiungerà il villaggio di Likir, caratterizzato dal fatto che il gompa qui presente accoglie una delle più alte statue di Maitreya Buddha Patrimonio Unesco.

Hitchhiking in Winter in Ladakh : Alchi, Likir, Basgo and Leh – The Bum who Travels

Fondato nel XI sec, anche se l’edificio attuale risale al 1.605. La struttura ricorda il Potala di Lhasa in Tibet, ospita circa 100 monaci e nelle sue sale sono custodite delle belle statue di Buddha, nel cortile, contro il cielo azzurro e le montagne innevate, svetta un’impressionante statua dorata di Byddha Maitreja, alta 14 metri.

20 Monasteri buddisti da visitare in Viaggio Ladakh | Ruby Holidays

Si prosegue per Basgo, vecchia capitale del Ladakh, un’oasi di verde dove, su una roccia, svetta il Palazzo Reale del XVII sec. Poco più avanti si arriva alla confluenza dei fiumi Indo e Zanskar, luogo sacro in cui le acque si mischiano, punto d’incontro di queste “grandi presenze”, fonti di vita dell’Himalaya. Qui la strada si snoda in una stretta gola rocciosa, con pareti a strapiombo sul fiume, per arrivare a Nimu, poi finalmente a Leh, 3500 mt.

Best monasteries in Ladakh

Lungo la strada si visita la fortezza imponente di Basso che sorge sulla riva destra dell’Indo, il Basgo Gompa (SITO UNESCO) si trova nella parte alta del villaggio tra pinnacoli in terra erosi dal tempo.

Dopo aver passato Basgo, la vecchia capitale, e Nimu nei cui pressi il fiume Zanskar si getta nell’Indo, si arriva a Leh.

Cena e pernottamento in hotel.

Il vostro hotel: https://ladakhresidency.com/

8° Giorno: LEH – Festival di TAK THOK (DAK THOK)

Dopo la prima colazione in hotel intera dedicata per godere la festa di Tak Thok (Dak Thok) – In tutto il mondo buddista, ci sono una serie di festival Tsechu ovvero feste religiose che si dedicano a Guru Rimpoche, fondatore del buddismo tibetano. Il Dak Thok Tsechu viene celebrato per onorare le gesta e le imprese di Guru Rimchoke.

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Il Festival Di Tak Thok, Monaci Che Celebrano I Riti Immagine Editoriale - Immagine di vestiti, vestito: 166311180

Durante il festival di Tsechu, i monaci e la gente locale fanno danze tradizionali. Le danze rappresentano diversi aspetti delle divinità arrabbiate e compassionevoli e di una varietà di animali. Questo festival è una delle attrazioni più interessanti di Ladakh. Tsechu è anche considerato come un incontro sociale in cui la gente locale si adornano con migliori vestiti e gioielli. Tak Thok in ladakhi vuol dire tetto di pietra e il nome gli è stato dato in riferimento all’antica grotta usata come Gompa nel vecchio complesso monastico. I monaci, una cinquantina, sono dell’ordine Nying-ma-pa. L’afflusso di gente è tanto. I festival sono molto famosi nella ragione e la popolazione partecipa sempre con grande entusiasmo perché queste feste servono anche per “ravvivare” lo spirito delle popolazioni e il loro ricordo delle tradizioni. Sono spesso sotto forma di danze che vengono eseguite nel cortile del Gompa dai monaci stessi che sono vestiti con abiti teatrali in broccati di seta e portano tutti maschere in legno dipinte che rappresentano le varie divinità protettrici del Buddha. Spesso le danze narrano episodi epici del Buddhismo con la morale finale del bene che prevale sempre sul male. Le genti, soprattutto le donne anziane, indossano abiti tradizionali, gioielli di turchese e corallo e copri capi antichi.

Festival di TAK THOK (DAK THOK) Ladakh–Kashmir-Tempio d'Oro | I Viaggi di Giorgio

Festival di TAK THOK (DAK THOK) Ladakh–Kashmir-Tempio d'Oro | I Viaggi di Giorgio

Durante la trasferta foto stop monastero di Chemrey, bella posizione su una collina.

In serata rientro a Leh. Cena e pernottamento in hotel.

9° Giorno: LEH

Sveglia all’alba per assistere alla preghiera presso il monastero di Thiksey  (facoltativo).

Prima colazione in hotel.

Ladakh, la terra degli alti valichi: ecco tre itinerari

Leh, capitale del Ladakh, è situata in una verde oasi attraversata dall’omonimo fiume, piccolo affluente dell’Indo. Dal 1974, anno di apertura del turismo in Ladakh, la città ha subito varie trasformazioni: sono stati costruiti hotels, ristoranti, bazar, ed è divenuta una città molto vivace e piacevole, pur mantenendo la sua integrità e identità, grazie ai suoi abitanti saldamente legati alle tradizioni e antiche usanze. La città denominata dal City Palace, una costruzione a 9 piani, ormai in stato di decadenza, che fu la residenza della famiglia reale del Ladakh, costruito nel XVI sec, arroccato su uno sperone che la sovrasta. Tale costruzione ricorda di nuovo il Potala di Lhasa ex residenza dei Dalai Lama. Ai piedi del City Palace sorge la città vecchia: un labirinto di stretti vicoli, case di fango e mattoni cotti al sole, lungo le cui mura sono accatastate riserve di legna per l’inverno; botteghe dei sarti, forni per il pane, laboratori di artigiani…

Shankar, che ospita una quindicina di monaci ed è la residenza in città del Lama più importante del Ladakh; Spitok, sede del potere amministrativo che controlla tutti i monasteri della regione, che si erge su una rocca in posizione strategica, dalla quale si domina la valle dell’Indo; infine Phyang.

Shey, situato su una collina di bianche rocce cristalline a 15 km sud di Leh, è l’antico palazzo estivo dei sovrani ladakhi, eretto verso il 1430. L’immagine principale del Monastero è rappresentata dalla figura del Buddha Sakyamuni realizzata in rame.

Giornata dedicata alla visita della valle dell’Indo, nei dintorni di Leh. Pranzo a sacco durante l’escursione. Ci dirigeremo verso sud sulla strada Leh-Manali, per le prime visite: avvicinandoci, sull’altopiano, verso una gola che s’incunea nella montagna, scorgiamo ai lati della strada, i muri di preghiera, dove è scolpito il mantra più famoso: “om mani padme hung” (saluto al gioiello seduto sul fiore di loto e invoco la sua protezione per la mia anima e il mio corpo)… All’interno di una stretta valle, nascosto da un bosco di pioppi a circa 3.800 mt, sorge il Monastero di Hemis, uno dei più famosi del Ladakh, grazie anche al suo suggestivo festival che si svolge fra giugno e luglio. Fu fondato nel XIII sec., ma gli edifici attuali risalgono al XVII sec.

Hemis Monastery Ladakh, Buddhist Temple at Hemis

Nella parte più antica è ancora visibile la grotta di meditazione del suo Lama fondatore, con le impronte delle sue mani e piedi nella roccia. Dalla porta principale, si apre un immenso cortile, dove, durante il festival, hanno luogo le danze Cham. Bellissime le stupa nel dunkhang, ricoperte d’oro, argento e pietre preziose.

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Proseguiremo le visite con il Monastero di Thiksey , uno dei più grandi, più attivi, e più frequentati, sorge su una collina rocciosa che domina il villaggio sottostante. Fra le numerose sale, spicca la Biblioteca, che contiene preziosi testi sacri e la sala di preghiera, il “ dunkhang “, una delle più antiche e interessanti, con le sue bellissime colonne in legno scolpite. In diverse ore del giorno è possibile assistere, in un’atmosfera surreale, alle puja, celebrazioni e preghiere che i monaci eseguono recitando mantra al suono di trombe e tamburi. Anche qui troveremo il Budda Maitreja alto 15 metri.

Informazioni Shey - Leh Ladakh, India

Successivamente, visita del Palazzo Reale di Shey, residenza estiva della famiglia reale, che ospita una delle statue più grandi del paese, in Budda Maitreja (Budda del futuro), seduto all’occidentale (mentre gli altri sono in posizione del fiore di loto: con le gambe incrociate), nel momento in cui si alzerà in piedi per rivelarsi ai fedeli. La statua è alta 12 metri ed è interamente placcata in oro. Bellissimi gli affreschi lungo le mura che lo circondano. Il Monastero di Stakna sorge al centro di una valle su una roccia arida a ridosso dell’Indo. Fu un importante centro di diffusione della scuola dei berretti rossi. Interessante la statua del Re del Buthan che lo fece costruire. Se non avremo il tempo di visitarlo, coglieremo comunque l’occasione per fotografarlo.

Se avremo tempo, rientrando verso Leh, faremo una deviazione per visitare il Palazzo Reale di Stok, anch’esso residenza estiva dei reali che risale al XVIII sec. Il palazzo è composto da 80 stanze e include un interessante museo con oggetti e gioielli della famiglia reale, tra cui il bellissimo Perac, copricapo con centinaia di turchesi, e una collezione di oltre 30 Thangka del XVII sec, di notevole pregio. Ma questo potremo verificarlo sul posto se appunto avremo ancora tempo.

Terminata la visita rientro a Leh. Cena e pernottamento in hotel.

10° Giorno: LEH – KHARDUNGLA – NUBRA

Prima colazione e partenza per la valle di Nubra, ovvero “giardino verde” che, paradossalmente si trova in una delle aree più desertiche del paese e indubbiamente la più inaccessibile e isolata. La valle è all’interno di un’area militare riservata, infatti per accedervi è necessario un permesso speciale. La strada sale da Leh e, attraverso un paesaggio roccioso e desertico, si arrampica sui pendii con un impressionante percorso a strapiombo sulla valle di Leh, che da qui sembra un puntino verde…Siamo ormai oltre 5.000 mt, e, salendo ancora, la strada s’insinua fin dentro al ghiacciaio: l’ultimo tornante improvvisamente ci porta sul passo carrozzabile più alto del mondo, il Khardung-La 5.603 metri!!! Un panorama fantastico. La vista che si apre è impressionante: scorgiamo il Karakorum Pass 5.575 mt, gli alti picchi di 7.000 mt del Karakorume il Golden Throne, 7282 mt. Vette innevate, bianchi ghiacciai, ripidi pendii a picco su valli, raccontano la maestosità dell’Himalaya…..…a un passo dal cielo!!!

Khardung La Pass

Sostiamo qualche minuto sul passo a bere un tè, giusto il tempo per rendersi conto di avere il cielo a portata di mano, poi dopo una discesa di 2500 mt, verso la valle, per arrivare a Disket, 3145 mt, capoluogo della provincia di Nubra, immerso in un’oasi coltivata ad orti e alberi di albicocche.

Gran tour Punjab, Ladakh e Kashmir - 21 giorni

Immergersi nella valle di Shyok attraverso il villaggio di Khardung, i villaggi lontani ei loro campi di rappezzatura aggiungono un tocco umano allo scenario muscolare e ai panorami immense. Ci sono molte case grandi e belle immerse in boschetti di pioppi e campi di orzo che occupano scaffali di terra sopra i fiumi. Un paio di antichi monasteri buddisti, una manciata di cammelli battriani per lo più selvaggi che pascolano su una distesa di dune come un fondovalle.

La valle di Nubra è una regione meravigliosa e consiste in un’ampia e vuota vallata che si estende fra due fiumi, Nubra e Shyok, punteggiata da piccoli graziosi villaggi, dune di sabbia, fitte foreste e alcuni animali selvatici. Il  Monastero di Disket, uno dei piu’ belli della valle. Fondato intorno al 1.650, oggi ospita un centinaio di monaci e contiene, fra le altre, una sala molto particolare dedicata a Tara, la divinità femminile, rappresentata con statue decorate di pietre preziose e oro. Dal tetto del monastero la vista è straordinaria: in una cornice di natura imponente, il fiume Shayok si mangia la montagna, scorrendo lento fra le dune di sabbia, su un ampio letto dal 3 ai 7 km. Più avanti sulle dune di Hundar, potremmo imbatterci in un gruppo di dromedari a passeggio sulla sabbia e, sulle loro gobbe, intravedere la sagoma di un ghiacciaio a 5.700 mt, che crea questo affascinante, quanto insolito contrasto, siamo in un deserto di alta quota! Il grazioso villaggio di Hundar è situato fra alberi e corsi d’acqua, nonostante si trovi vicino al deserto! Visiteremo il suo monastero, XV sec, con i suoi affreschi murali unici in tutto il Ladakh: particolari dipinti in bianco e nero, che rappresentano scene di sepoltura in cielo, immagini di Budda e alcuni grandi monasteri del Tibet.

Sistemazione, cena e pernottamento al campo tendato (tutte tende con bagno privato) di Nubra, dove ceneremo nel silenzio che avvolge la valle. Ma qui il fascino è ancora più insolito: la valle di Nubra non conosce inquinamento luminoso, quindi, nelle notti serene e senza luna, è possibile essere rapiti per ore nell’ammirazione della via lattea in tutta la sua luminosità, e di milioni di stelle mai conosciute prima, con la netta sensazione di poterle agguantare!

Nella valle si trovano numerosi Gompas buddisti come il  monastero di Diskit, dove ancora oggi vivono circa 120 monaci. Appartiene alla setta dei berretti gialli e ha quasi 800 anni. Arroccato su una roccia a strapiombo accanto a un ruscello, che fornisce la fonte di energia utilizzata dai mulini della zona. Il monastero è ricco, pieno di ringraziamenti, magnifiche statue giganti, effigi del Buddha e antichi dipinti murali in cui si possono notare una moltitudine di influenze.

Cena e pernottamento al Campo della valle di Nubra, tutte sistemazioni con bagno privato.

Il vostro hotel: https://www.nubraecolodge.com/

11° Giorno: VALLE DI NUBRA – SUMUR & PANAMIK

Dopo la colazione partenza per Panamik con pranzo al sacco. Visita del piacevole villaggio di Sumur, a 3.110 slm, con case graziose e viali alberati. Il nome Sumur significa ‘tre fiumi’ e probabilmente si riferisce alla vicina confluenza dei fiumi Nubra e Shyok.

Leaving Diskit for Sumur | The 14th Dalai Lama

Il villaggio è famoso per il Gompa di Samstangling, il più grande monastero di Nubra, che ospita circa 100 monaci. Fu fondato nel corso del 1800 e l’edificio principale ospita diversi templi: due sale d’assemblea, due piccole cappelle, un tempio dei Protettori ed una biblioteca.

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Rientro al campo. Cena e pernottamento.

12° Giorno: NUBRA – LEH

Dopo la colazione, lasceremo l’isolata valle, con la sua luce accecante e i suoi infiniti silenzi, ripercorrendo la strada fino al passo Khardung La, e poi giù fino a Leh. Partenza alla volta di Leh con il pranzo al sacco. Arrivo e sistemazione in hotel. Pomeriggio passeggiata e  shopping nel Main Bazar, il vivace mercato attorno al quale si sviluppa la città vecchia.

Leh Market - All You Need to Know BEFORE You Go (with Photos)

Se avremo ancora tempo e desiderio, potremo visitare visitare l’antica Moschea Jama Masjid.

Cena e pernottamento.

13° Giorno: LEH – DELHI

Prima colazione in hotel. Al mattino visita della città con il Palazzo Reale. Una breve passeggiata, conduce al monastero di Sankar, appartenente alla setta dei Berretti Gialli.

Leh palace

Al termine della visita trasferimento in aereoporto e volo diretto a Delhi, dove all’arrivo verremo trasferiti in hotel vicinissimo all’aereoporto. Cena e trasferimento all’aeroporto per  il volo per Delhi/Italia con scalo.

14° Giorno: DELHI – ITALIA

Nelle prime ore del mattino arrivo in Italia e fine dei servizi.

 

 

 

 

Itinerario di Viaggio


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Informazioni generali

La quota comprende

  • Voli di linea: Roma – Amritsar e Delhi – Roma (bagaglio 20 kg)
  • Due voli interni  Amritsar – Srinagar e Leh – Delhi (bagaglio 15 kg)
  • Trasferimenti con bus privato in Amritasr e Srinagar
  • Trasferimenti privati con Toyota Innova in Ladakh (3 clienti più l’autista per mezzo)
  • Pernottamenti negli hotel indicati o similari
  • Pensione completa dalla prima colazione del secondo giorno alla cena dell’ultimo compresa acqua
  • 2 piccole bottiglie d’acqua per persona al giorno (1 litro).
  • Visite ed escursioni compresi gli ingressi, come indicato in programma
  • Guida accompagnatore locale in lingua italiana
  • Assicurazione medica, bagaglio  e annullamento e COVID 19

 

La quota non comprende: 

  • Tasse aereoportuali pari a euro 295,00 (tariffa soggetta a riconferma sino emissione dei biglietti aerei)
  •  Visto ingresso (ce ne occupiamo noi) elettronico di circa euro 90,00 (soggetto a riconferma)
  •  Mance
  •  Bevande ai pasti
  •  Extra personali
  •  Quanto non indicato alla voce  “quota comprende”

 

INFORMAZIONI UTILI

Documenti di Viaggio

Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi con 2 pagine libere consecutive, e visto elettronico.

Vaccinazioni e precauzioni sanitarie

In India non è richiesta alcuna vaccinazione obbligatoria. Vi ricordiamo però di portare con voi i medicinali per uso personale e, molto importante, un repellente contro le zanzare. Consigliamo di munirsi di disinfettanti intestinali e, in Punjab e Kashmir di prestare attenzione agli sbalzi tra il caldo dell’esterno e l’aria condizionata molto diffusa in locali, hotel e mezzi di trasporto. Come in altre destinazioni è bene evitare i cibi crudi e non bere acqua corrente ma acqua e bibite in bottiglia evitando il ghiaccio.

Telefono

Per chiamare in Italia il prefisso è 0039, per chiamare dall’Italia 0091 seguito dal codice regionale e urbano.

Fuso orario

3 ore e mezza avanti rispetto all’ora legale italiana (estate), 4 ore e mezzo rispetto all’ora solare (inverno)

Lingua

In India esistono 21 lingue ufficiali e 1.652 dialetti: l’hindi è la lingua ufficiale del governo e quella più parlata; l’inglese, ampiamente utilizzato, è “lingua ufficiale sussidiaria”.

Clima e Abbigliamento

Il Punjab e il Kashmir hanno un clima steppico con temperatura media durante tutto l’anno di ca 30 gradi, con piogge scarse e scarsa umidità. Il Ladakh, con un territorio di altitudine media 3500 mt, ha inverni molto rigidi in cui la temperatura può arrivare a -20 e estati piacevoli con 20-25 di giorno ma notti fredde. Anche qui le piogge sono molto scarse. Per le visite ai luoghi di culto consiglio un abbigliamento adeguato non troppo scollato e pantaloni non troppo corti anche per gli uomini e scarpe che si possano togliere agilmente per entrare nei luoghi di culto, calzini da indossare se non si vuol camminare scalzi.

Elettricità

Corrente a 220 volt e prese circolari a tre poli. Adattatore universale necessario.

Moneta

In India e Ladakh la moneta locale è la rupia indiana (INR), suddivisa in 100 paisa. L’importazione e l’esportazione di rupie indiane, che possono essere acquistate solo in India, sono vietate. Si può cambiare negli aeroporti o negli hotel, dove il tasso di cambio risulta un po’ meno conveniente. Conservare le ricevute di cambio, indispensabili per riconvertire le rupie in euro in caso fosse necessario. Gli euro vengono accettati, assieme alle carte di credito, nei principali negozi per turisti. Le rupie si possono ritirare anche dagli sportelli ATM che si trovano nelle città principali.

Foto e Video

Nelle zone monumentali viene normalmente richiesto il pagamento di un biglietto per foto e riprese. Sensibilità e rispetto sono raccomandati nel riprendere le persone, a cui è consigliabile chiedere sempre il permesso. In particolare si raccomanda discrezione e rispetto nei luoghi di preghiera.

Mancia 

Dare la mancia è un’abitudine diffusa ed apprezzata. Vi consigliamo di munirvi  di banconote di piccolo taglio.

Notizie generali 

Sul Lago Dal vivono da secoli intere comunità su case galleggianti, senza necessità di scendere mai a terra, perchè tutta la loro vita si svolge sull’acqua, a bordo delle tipiche imbarcazioni.
Particolarmente suggestivo è il mercato degli ortaggi, su barche-bancarella, all’alba nel mezzo del lago. Sulle rive del Dal si possono visitare anche bellissimi giardini terrazzati di epoca Moghul: il Pari Mahal, il Nishat o lo Shalimar, che fu creato dall’imperatore Jahangir per la sua regina, Nur Jahan, e che acquista il suo massimo splendore nelle sere di autunno. Ma l’intera regione è un magnifico giardino naturale, con frutteti, fiori e scenari unici in tutto il Paese.
La città vecchia si dipana lungo le rive del fiume Jelhum ed è dominata dalla Jamia Masjid, dal santuario ligneo dal verde tetto a pagoda di Shah Hamdan, costruito nel XV° secolo dal sultano Sikander in memoria di Mir Syed Ali Hamdani, considerato il diffusore dell’Islam nella regione e dalla cupola candida e ovoidale accompagnata dall’alto minareto del dargar di Hazratbal, non lontano dal quale si trova il giardino Nasim Bagh. Altro bell’esempio architettonico è il mausoleo detto di Budshah, il Sultano Zain-ul-Abidin, anche se in realtà vi è sepolta sua madre mentre questo importante governante venne sepolto poco distante. Costeggiando il fiume si raggiunge la zona coloniale, dove oggi hanno sede i musei e molte botteghe, ove acquistare prodotti del celebre artigianato del Kashmir.

Il Kashmir è molto conosciuto per i suoi preziosissimi scialli. I più costosi e famosi sono quelli intessuti in lana Pashmina, ossia il nostro più fine Cachemire, ottenuta dalle caprette del Ladakh; ma tra questi ci sono anche quelli prodotti con la lana reale o Shahtoosh, che costa la vita a migliaia di antilopi tibetane, uccise illegalmente per ricavarne la lana, come illegale è oggi acquistare questi scialli.
Eccellenti sono le lavorazioni del legno, del feltro e della cartapesta. In Kashmir la cultura dominante è oggi islamica, con tracce residue di tradizione indù, che invece è maggioritaria in Jammu. L’antica e celebrata Kashmiriyat, l’unicità dell’armonia tra culture e religioni che caratterizzava la regione, è da oltre un ventennio purtroppo solo un ricordo.

Ladakh
Il Ladakh, la terra delle cime frastagliate e del paesaggio arido, è una meta turistica affascinante e maestosa. Una terra dalla natura selvaggia con il suo carattere inalterato e la bellezza naturale travolgente che richiama il più intenso e avventuroso dei viaggiatori.
La più grande delle 10 province del Jammu e Kashmir, il Ladakh è delimitata dalla catena montuosa del Karakorum nel nord e dall’Himalaya nel sud. Con il grande Indo che scorre proprio attraverso il Ladakh, la provincia è divisa in Leh, la capitale, Nubra, Zanskar, Ladakh e Rupshu.
Le caratteristiche distintive del Ladakh sono i suoi altipiani. Il clima del Ladakh è freddo e secco.

La Valle di Nubra o Nubra Valley

Letteralmente “la valle verde” o “la valle dei fiori”,  la valle di Nubra è una regione dove si alternano deserto e verde che si trova nel nord dell’India, incastrato tra il Pakistan, il Tibet e la provincia dello Xinjiang (Cina). La regione di Nubra, chiusa tra la catena del Ladakh e le alte montagne orientali di Kumarakom, comprende in realtà due valli, due valli fluviali panoramiche (la valle di Nubra, la valle di Shyok) che scorrono tra aspre montagne e la loro spettacolare confluenza. Una regione in parte verde, in parte rocciosa e arida come gran parte del Ladakh, e in parte, piuttosto sorprendentemente desertica. Sì, deserto sopra i 3.000 metri di altitudine, dove si possono davvero incontrare delle dune di sabbia, tra le alte cime Himalayane! E anche  cammelli, della varietà bactriani con la doppia gobba.

Solo dal 1993 la valle di Nubra è stata aperta ai turisti ma è ancora necessario un permesso per visitare la regione,  l’Inner Line Permit  viene facilmente rilasciato a Leh.  Il fiume Nubra, incontra lo Shyok nella vasta confluenza a forma di Y nel cuore della regione del Nubra. Dal fondovalle alla confluenza a forma di Y se procedo verso sinistra in direzione della valle di Shyok si incontra Diskit o Deskit  è il centro commerciale e amministrativo di Nubra, ma è sempre un piccolo posto modesto villaggio. Se invece procedo verso destra in direzione della valle di Nubra si incontra Sumur o Summur.

Le comunità locali della Valle di Nubra una volta prosperarono in uno straordinario commercio trans-himalayano che ebbe origine dalla Via della seta. Per secoli grandi carovane di lana, stoffa, oppio, spezie, pelli, coralli, turchesi, oro e indaco hanno transitato le diverse vie e in pericolosi percorsi principalmente tra Leh e Yarkand (in Cina).

Si tratta di un territorio unico incorniciato da bandiere di preghiera, da fatiscenti chorten che punteggiano il fianco delle montagne.
Tutti gli insediamenti di Nubra  sono case sparse qua e là, immerse in boschetti di pioppi e campi di orzo, un paio di antichi monasteri buddisti, cammelli battriani per lo più selvaggi che pascolano su una distesa di dune.

 

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