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ARMENIA E IRAN

In Breve

L’Armenia è una terra magica e spirituale. Misteriosa e segreta, si tratta del primo paese ad aver adottato il cristianesimo. Questo suo animo profondamente cristiano è ancora perfettamente visibile nelle sue terre di origine vulcanica ricche di montagne, canyon, laghi e cascate, costellate di antichi monasteri e piccole chiesette. Se vi state chiedendo cosa vedere in Armenia, noi ve lo consigliamo in questo articolo. Inoltre, andremo a scoprire cosa fare in Armenia e in quanti giorni.

I suoi villaggi ancestrali, i suoi antichi monasteri incastonati tra maestose montagne, spettacolari canyon e profonde vallate forniscono malinconiche vedute che toccheranno i vostri sentimenti più profondi. Un viaggio in Armenia è un viaggio lontano dal turismo di massa, in grado di farvi vivere autentiche emozioni.

Piccola e sottovalutata, in realtà l’Armenia è una destinazione che potremmo definire stupefacente: un piccolo Paese ricco di sorprese.

Sono infatti tanti i motivi per visitare questo Paese:

  • È la culla della cultura Cristiana e sede della Chiesa armena e tra monasteri e luoghi di culto antichi posti in località maestose offre anche strutture architettoniche uniche;
  • Presenta paesaggi montuosi da colossal cinematografici, tra verdi vallate e rocciose montagne;
  • Ha una storia millenaria che ha lasciato segni in ogni dove;
  • È una località molto economica.

 

L’Armenia, inoltre, è una delle culle più importanti del cristianesimo, luogo ideale per compiere lunghi pellegrinaggi per ricongiungersi all’essenza delle cose e al sacro oltre che terra dai paesaggi suggestivi. In Armenia, avrete la possibilità di entrare nel vivo della cultura del luogo: il popolo armeno, infatti, è molto legato alla musica e alle tradizioni, la quale sopravvive in tutte le feste religiose e non. Le canzoni popolari, in particolar modo, sono accompagnate da strumenti di fabbricazione artigianale, quali il duduk, una sorta di oboe in legno di albicocca; la zurna ed il dhol, un semplice tamburo.

Per seconda, ma non meno importante, vogliamo ricordare la danza, anch’essa molto importante nella cultura armena: feste e matrimoni sono animati da balli come il kochari e shalako, ai quali partecipano bambini e adulti.

il periodo migliore dell’anno per viaggiare in totale sicurezza in Armenia, è sicuramente la primavera, seguita dall’autunno.

L’Armenia è un Paese piuttosto complesso da descrivere per via della sua storia: ancora oggi, purtroppo, è un luogo che vive nell’ombra, spesso poco conosciuto dai viaggiatori e ricordato solamente per il dramma del genocidio. Nonostante gli eventi negativi che hanno segnato questo Paese, l’Armenia, è una terra che ha molto da offrire e si impegna a difendere molto bene, con fiero animo, le proprie radici ed il proprio passato. L’Armenia è un Paese piccolo, dalle strade tortuose e lente, ma merita sicuramente un soggiorno di almeno una settimana. Non potrete non fermarvi ad ammirare la splendida architettura delle chiese caucasiche, in assoluto tra le più importanti bellezze architettoniche da vedere in Armenia.

Nella cucina armena, le influenze persiane ed arabe, in particolar modo, sono ancora molto evidenti; esse hanno saputo dare quel tocco in più alla cucina preesistente, già di per sé molto insolita e saporita.

Potrete gustarvi una grande varietà di carni grigliate, accompagnate da salse a base di frutta, come quella all’albicocca o al melograno.

L’Iran, conosciuto anche come antica Persia, è un Paese unico e colorato, ospitale e sorprendentemente bello. Il suo territorio, formato da un grande altopiano attraversato da torrenti e circondato da alte montagne, è pianeggiante solo in corrispondenza del Golfo Persico e del Mar Caspio.
Un luogo tutto da scoprire per conoscere la cultura “Farsi” e i luoghi storici ed artistici disseminati per tutto il Paese.

Un viaggio in Iran è soprattutto un’esperienza umana fatta di accoglienza, quella di un popolo tra i più aperti e ospitali che si possano mai incontrare. Non vorrei ripetermi troppo, ma sono gli iraniani a rendere questo viaggio davvero speciale.

La primavera è il periodo in cui esplodono gli odori e i profumi dell’ Iran, soprattutto la parte sud. I giardini di Shiraz esplodono letteralmente di melograni, arance, mandorle, bergamotti. E’ forse quindi la stagione in cui si può vivere una esperienza veramente completa dell’Iran.

Per il resto: attenzione al caldo estivo, come del resto in tutti i paesi del medio oriente e, viceversa, alle rigide e fredde notti desertiche. D’inverno potrete godere del fascino della neve che si posa sulle dune desertiche e sciare lungo i pendii sensazionali del Damavand con una vista pazzesca su Teheran. D’estate rilassatevi nelle spiagge del mar Caspio e godete del silenzio e della natura.

La condizione della donna in Iran ha subìto vari mutamenti nel corso della storia. Le donne iraniane, secondo i vari articoli della Costituzione Iraniana, in vigore dal 3 dicembre 1979, godono di pari dignità sociale ed economica in base però alla legge della Sharia; i loro diritti quindi, secondo il punto di vista occidentale, devono ancora essere pienamente acquisiti.

Possono svolgere diverse mansioni e lavori, a patto che coprano i propri capelli con il velo islamico, lo hijab (anche se non necessariamente con lo chador) e coprendo braccia e gambe con abiti non troppo succinti.

Godono di alcuni diritti, ma molti diritti che avevano ottenuto durante il periodo monarchico sono stati aboliti o pesantemente ridotti secondo la legge islamica.

Afghanistan e Iran sono gli unici due paesi al mondo dove l’utilizzo dello hijab è obbligatorio in quanto imposto per legge.

Al giorno d’oggi è assolutamente comune vedere in luoghi pubblici (soprattutto nella più moderna capitale Teheran) giovani donne con semplici hijab che coprono solo una parte del capo lasciando scoperti gran parte dei capelli, con costumi considerati occidentali come jeans (a patto che non siano troppo aderenti e che siano lunghi), gonne eleganti (a patto che siano lunghe fino alla caviglia), trucco, pantaloni sblusati e maglioncini (a maniche lunghe e non troppo aderenti).

In caso si indossino dei leggings o pantaloni troppo aderenti, le donne optano per indossare delle leggere tuniche che coprano il fondoschiena in modo da non essere richiamate dalla polizia religiosa. Le ragazze però devono ancora coprire i capelli con il velo

Il clima quotidiano di intimidazione nei confronti delle donne è aumentato, a causa della tentata emancipazione femminile.

Non ci resta che visitare questi posti insieme.

 

Partenza: 16 Agosto - 28 Agosto
Durata:
Gruppo minimo: in aggiornamento
Costo per persona: in aggiornamento
Prenotazioni entro: in aggiornamento

Il Programma di Viaggio

1°GIORNO: Roma o altre città – Teheran

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto e operazioni di imbarco volo per Teheran con scalo. All’arrivo all’aeroporto trasferimento in hotel e pernottamento.

Teheran è la capitale dell’Iran. Situata nel nord del paese, ai piedi dei monti Elburz, la città dà anche il nome alla provincia di cui è capoluogo.

Essa ha subito una forte accelerazione a partire dal 1974, a seguito dell’aumento dei prezzi del petrolio nel corso della prima crisi petrolifera, quando la periferia della città si è estesa molto velocemente. Teheran ospita quasi la metà delle attività industriali del paese, soprattutto legate al settore automobilistico, delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, delle armi, del tessile, dello zucchero, del cemento e dei prodotti chimici.

Cosa vedere a Teheran, alla scoperta della capitale iraniana – Farfalle e trincee

La città non dispone di importanti risorse idriche, e si trova equidistante da due bacini che raccolgono l’acqua proveniente dalle montagne più a monte. Questi due bacini sono quelli di Karaj, ad ovest, e Jājerud, una trentina di chilometri ad est, che alimenta Varamin e villaggi circostanti. Tra le zone urbane di Karaj e Varamin esisteva in passato una sola grande città, Ray, posta sulla strada tra i due bacini.

Cosa Vedere a Teheran: 7 Cose che Non Dovresti Perderti

Il centro di Teheran si sviluppa intorno alla piazza Imam Khomeini e allo sterminato bazar. La zona intorno al centro è composta principalmente da quartieri popolari, mentre le zone più benestanti si trovano a nord, assieme alla maggior parte delle ambasciate straniere. L’urbanizzazione degli ultimi anni ha portato ad un’espansione incontrollata fino alle pendici dell’Alborz, complice anche la tarda promulgazione di leggi che proteggessero il delicato ecosistema montuoso.

2°GIORNO: Teheran – Qazvin – Soltanieh – Zanjan

Prima colazione in hotel e partenza per Qazvin, fondata dallo scià Shapur II nel III secolo con il nome di Shad Shahpur e capitale dell’Impero persiano per quarant’anni durante il regno della dinastia Safavide.

Qazvin capoluogo dell’omonima provincia iraniana, era in passato una capitale dell’Impero Persiano e oggi è conosciuta soprattutto per essere il più importante centro dedicato alla calligrafia.

Tra le attrazioni principali, gli scavi archeologici con le rovine di Meimoon Ghal’eh, la moschea di Jame’ Atiq e quella di Masjed Al-Nabi. Qazin è famosa anche per la bontà dei suoi baklava, per gli intricati motivi dei tappeti e per la sua importanza industriale e commerciale nella regione.

Passeggiata lungo l’elegantissimo corridoio del Saraye Sa’do Saltane, uno dei luoghi più spettacolari dei tradizionali Bazaar dell’Iran.

Il Caravanserraglio Sa’d al-Saltaneh è un grande caravanserraglio situato nella città di Qazvin nella provincia di Qazvin in Iran.

Costruito durante l’ era Qajar , il caravanserraglio è uno dei caravanserragli urbani meglio conservati dell’Iran. Il costruttore (patrono) di questo grande caravanserraglio era una persona di nome Sa’d al-Saltaneh Isfahani, da cui il caravanserraglio prende il nome.

Sa'd Al-Saltaneh Caravanserai | Old Persia's best Caravanserai

Il caravanserraglio è a pianta quadrata, dispone di 4 iwan che si affacciano su un cortile. Gli interni sono decorati con Muqarnas e Rasmi bandi.

Le Hujreh, o le stanze per i viaggiatori, si trovano a un metro sopra il livello del cortile.

Proseguimento al Mausoleo di Shah Zadeh Hossein, il complesso religioso che comprende una moschea e il mausoleo del figlio dell’ottavo Imam degli Sciiti seppellito a Mashhad. Il mausoleo ricorda un complesso di palazzi con il suo giardino murato, file di piante, piccoli Iwan, nicchie, pietre tombali e preziose decorazioni in piastrelle blu e color crema. La facciata del cancello principale è composta di sei minareti ornamentali sormontati. La tomba è coperta da una cupola piastrellata giallo-blu. La parte centrale dell’edificio è decorata con numerosi mosaici a specchio.Qazvin - Sitotravel

Visita del Chehel Sotun, un padiglione che faceva originariamente parte del complesso del palazzo reale. Il padiglione nella sua forma attuale è decorato secondo lo stile safavide e Qajar con piastrelle all’esterno e dipinti murali all’interno. Nello sviluppo dell’architettura il palazzo Chehel Sotun di Qazvin anticipa lo stile degli altri palazzi safavidi nelle altre città dell’Iran come Isfahan e Zanjan. Molti dei pannelli ceramici sono stati dispersi e sono ora in possesso dei principali musei occidentali. Rappresentano scene storiche specifiche come i famigerati Battaglia di Chaldiran contro il sultano ottomano Selim I, la ricezione di un file Uzbeko Re nel 1646, quando il palazzo era appena stato completato; l’accoglienza estesa a Mughal Imperatore, Humayun che si rifugiò in Iran nel 1544; la battaglia di Taher-Abad nel 1510 dove il Safavid Shah Ismail I sconfitto e ucciso il re uzbeko. Un dipinto più recente raffigura Nader Shah. La vittoria contro l’esercito indiano a Karnal nel 1739. Ci sono anche composizioni meno storiche, ma anche più estetiche nello stile tradizionale in miniatura che celebrano la gioia della vita e dell’amore. Il Palazzo Chehel Sotoun è uno dei 9 giardini iraniani registrati collettivamente come uno dei 23 siti del patrimonio mondiale registrati dell’Iran con il nome di giardino persiano

 

Proseguimento al complesso di Soltaniyeh (Patrimonio UNESCO), una cittadina che per una trentina di anni fu la residenza estiva degli Ilkhan, imperatori di un regno che comprendeva una parte considerevole del Medio Oriente.

Iran, Soltaniyeh, il mausoleo di Öljeitü | Artribune

La cupola di Soltaniyeh è circondata da otto minareti, è la terza cupola in mattoni più grande al mondo e si dice che abbia influenzato la costruzione della cupola di Santa Maria Del Fiore, che fu costruita 100 anni dopo.

La costruzione della cupola di Solṭāniyyeh spianò la strada ad opere ancora più audaci, come il Mausoleo di Khoja Ahmed Yasawi in Kazakistan o il Taj Mahal in India, entrambi patrimoni dell’umanità dell’Unesco come Solṭāniyyeh.

Gran parte delle decorazioni esterne sono andate perdute, ma all’interno del mausoleo vi sono notevoli mosaici, maioliche e affreschi.

Al termine trasferimento a Zanjan e pernottamento.

 

3°GIORNO: Visita di Zanjan – Masuleh

Dopo la prima colazione, visita di Zanjan, con il complesso del Bazaar, che è diviso in 8 sezioni, ognuna appartenente a una specifica gilda (come mercanti di gioielli, tessuti, calzature, cappelli, sellai, venditori di frutta, ecc.) Qui si trovano cinque moschee e complessivamente 940 negozi. A causa delle forti variazioni stagionali di temperatura e delle condizioni meteorologiche, il tetto di questo Bazar è stato progettato in modo tale che le variazioni climatiche esterne non influenzino l’interno della struttura.

 

Visita della Moschea del Venerdì, costruita nel XIX secolo, e proseguimento al Lavatoio e Museo antropologico di Zanjan, ricavato all’interno di un’antica lavanderia tradizionale di epoca Qajar. Nel piano superiore dove c’era la camera della gestione, ogni giorno, è dedicata alla manifattura di una produzione artigianale tipica di Zanjan ovvero le babbucce. La parola babbuccia deriva dal persiano papoosh composto da pa (piede) e poosh (copertura) e quindi copripiedi o babouche in francese.

Il Museo Archeologico di Zanjan si trova nel Palazzo Zolfaqari di Zanjan ed è stato inaugurato nel 2009. Questo museo ospita reperti della preistoria, della storia antica e dell’era islamica. Inizialmente il palazzo è stato utilizzato come museo temporaneo per ospitare i salinai scoperti nella miniera di sale di Zanjan a Chehrabad. Finora sono state trovate sei mummie di sale dell’epoca achemenide (550-330 a.C.) e sassanide (226-651 d.C.). Una di queste mummie è ospitata presso il Museo Nazionale dell’Iran a Teheran.

National Museum of Iran is the first choice of travelers, who have an intere

Partenza per Masuleh, un villaggio che si trova in mezzo alle montagne e si sviluppa sul fianco di una ripida collina. Nell’architettura di questo villaggio, il tetto dell’abitazione sottostante corrisponde al cortile della casa sovrastante e i materiali utilizzati nella costruzione delle case sono quelli della zona con muri a secco e malta di fango e calce. Questo tipo di case rappresenta la conoscenza di generazioni precedenti adattando le condizioni geografiche alla tecnologia delle costruzioni. Il villaggio di Masuleh è tra i villaggi più pittoreschi dell’Iran e, grazie al controllo costante del Ministero dei Beni Culturali, ha mantenuto intatto il suo fascino e il suo aspetto originario.

Masuleh - Sunny Iran

Pernottamento a Masuleh.

4°GIORNO: Masuleh – Bandar Anzali – Ardabil – Sarein

Dopo la prima colazione, partenza per la costa del Mar Caspio, dove si farà un’escursione in barca alla laguna di Bandar Anzali, una laguna costiera collegata al Mar Caspio da un canale navigabile nella quale l’acqua varia da dolce, vicino ai torrenti affluenti, a salmastra vicino alla foce sul mare. Questo luogo è famoso per la sua elevata biodiversità e per la fioritura del loto che avviene ogni estate.

Arrivo ad Ardabil, e visita al Mausoleo del mentore dei sufi Sheik-Safi-Eddin Ardebili (costruito nel XV secolo e oggi Patrimonio UNESCO), uno dei più importanti santuari in Iran. Il sito comprende un percorso che conduce al santuario in sette zone che riflettono le sette fasi del misticismo sufi, separate da otto porte che rappresentano gli otto atteggiamenti del sufismo. Il sito comprende anche facciate e interni riccamente decorati, nonché una notevole collezione di oggetti antichi esposti nella sala laterale accanto alle tombe di Sheikh Safi e Shah Isma’il, il fondatore della dinastia dei safavidi.

UNESCO World Heritage Centre - Document - Interior view of Chini khana. Sheikh Safi al-din Khānegāh and Shrine Ensemble in Ardabil (Iran (Islamic Republic of))

Visita del bazaar di Ardebil, un punto cruciale del commercio perché connetteva la via di Tabriz ai paesi che si affacciavano sul Mar Caspio.

Ardabil Bazaar è un bazar costruito durante la dinastia safavide ad Ardabil , nell’Iran nord-occidentale .

Nel IV secolo gli storici descrissero il bazar come un edificio a forma di croce con soffitto a cupola. Fu costruito durante la dinastia safavide dal 16° al 18° secolo e ristrutturato durante la dinastia Zand nel 18° secolo.

Iran Bazaar

Dentro e intorno all’Ardabil Bazaar ci sono molti caravanserragli e locande, di proprietà della tenuta del santuario della dinastia safavide , e moschee, alcune delle quali furono dotate da Ata-Malik Juvayni (1226–1283) per il santuario Shaykh Safi.  Il ricavato dei numerosi negozi, stabilimenti balneari e locande del bazar di proprietà della tenuta del santuario viene utilizzato per la manutenzione dei santuari.

Pernottamento a Sarein.

5°GIORNO: Sarein – Tabriz

Dopo la prima colazione, partenza per Tabriz, capoluogo della Regione dell’Azerbaijan Orientale. Visita di Tabriz, con il Museo Archeologico che, dopo il Museo Nazionale dell’Iran a Tehran, ha la più grande collezione di reperti risalenti diversi periodi della storia dell’Iran.

Tabriz distrutta più volte nel corso dei secoli dagli uomini e da ricorrenti terremoti, Tabriz ha un limitato interesse turistico se si eccettua la moschea blu e il suo bazar, uno dei più vasti del Medio Oriente. Costituisce comunque una tappa obbligata per quanti si recano via terra in Iran dalla Turchia o, in modo ancora più avventuroso, dai confinanti stati dell’Armenia e dall’Azerbaigian.

Danyal Gilani в Twitter: „Tabriz, Iran 🇮🇷 📸 Tabriz Aylar #beautifuldestinations https://t.co/DG5hRMJxbv“ / Twitter

Con all’intorno una cintura di orti e giardini, Tabriz offre inoltre interessanti possibilità di escursionismo montano in territori ancora fuori dalle rotte battute dal turismo di massa.

Proseguimento alla Moschea Blu, costruita nel 1465 su ordine di Abu Al-Mozaffar Jahanshah, sovrano, mecenate e anche poeta della dinastia turcomanna dei Qara Qoyunlu. Si trattava non solo di una moschea bensì di un grande complesso che conteneva una biblioteca, un convento di dervisci, un giardino, delle terme e un mausoleo. A causa del terremoto del XVIII sec. oggi solo una parte della moschea è rimasta in piedi grazie anche alle collaborazioni e restauri degli archeologici.

The Blue Mosque is a historic mosque in Tabriz, Iran. The mosque and some other public buildings were constructed in 1465 upon the order of Jahan Shah, the ruler of Kara Koyunlu.

Sebbene il mausoleo non sia mai stato completato, quando la dinastia safavide assunse il controllo su Tabriz e ne fece la sua capitale, la stessa Moschea Blu venne utilizzata dai nuovi governanti come una moschea durante la prima metà del XVI secolo.

Visita al Bazaar di Tabriz, un complesso che si snoda per circa 35 km di passaggi coperti, con più di 7000 negozi, 24 caravanserragli e 28 moschee. L’attività principale all’interno del bazaar era la manifattura dei tappeti, ma è rinomato anche per la lavorazione degli argenti e dei gioielli, la vendita della frutta secca, spezie e il formaggio famoso della regione detto lighwan.

Passeggiata nel Parco El Goli, che si sviluppa attorno a una grande riserva idrica per l’irrigazione dei giardini e situato nella parte orientale di Tabriz. Durante il periodo safavide, nel XVI secolo, fu costruito un edificio a due piani in mezzo alla piscina sotto il comando del governatore di Tabriz e il figlio di Abbas Mirza, principe ereditario dell’Iran. Oggi, il palazzo a due piani, il parco e la piscina di El Goli sono l’attrazione turistica più popolare e frequentata di Tabriz.

El Goli Park Tabriz | Symbol of Tabriz | Tabriz Attraction | Apochi.com

Il lato settentrionale del lago è stato costruito, il che, secondo Penelope Hobhouse , fa sembrare il lago “fluttuare sulla valle”.  Una strada rialzata conduce a un padiglione, oggi sede di un ristorante.  Il padiglione era un tempo coronato da una cupola. Dal versante occidentale, una sorgente alimenta il lago, una cascata discendente in cinque terrazze. La vista è fiancheggiata da pioppi e salici .

Pernottamento a Tabriz.

 

Giorno 6: Tabriz – Kandovan – Tabriz 

Dopo la prima colazione, trasferimento a Kandovan, un antico villaggio che si trova ai piedi del monte Sahand, un’autentica meraviglia per le sue abitazioni scavate nella roccia vulcanica che hanno la particolarità, unica al mondo, di essere abitate a tutt’oggi. Le case vengono chiamate localmente Karaan, e sono ricavate nelle Lahar (colate di lava vulcanica o pietra vulcanica) del Monte Sahand. La tipica forma a cono di queste antichissime abitazioni è il risultato del flusso di lava che, indurendosi, ha costituito una pietra porosa facilmente scolpibile.

Kandovan | The only Rocky Village in the World | Chapar Gasht Parseh

L’area risulta abitata sin dal 4.000 a.C., ma fu soltanto sette secoli fa che vennero realizzate le attuali case all’interno della roccia lavica dagli abitanti in fuga dalle invasioni Mongole della Corasmia che trovarono un rifugio fra le rocce della futura Kandovan. Oggi Kandovan conta circa 600 abitanti e nel villaggio sono presenti una scuola, una moschea, le terme pubbliche e un mulino.

I Karaan, le abitazioni nella lava, sono organizzate a più livelli. Il pianterreno veniva solitamente utilizzato per gli animali e gli attrezzi di lavoro, mentre dal primo piano sino al quarto (presente in alcune case) si trovavano le stanze per la famiglia e la dispensa. I Karaan non sono soltanto esteticamente affascinanti, ma consentono anche un ottimo isolamento termico delle stanze interne.

Kandovan village, Tabriz, Iran | Synotrip

 

Dentro le camere, molti mobili sono realizzati nella roccia, come ad esempio i Kazanè, gli armadi. Le finestre e le porte sono sempre a favore del sole, in modo da scaldare l’ambiente durante l’inverno, e solitamente sono assai piccoli per la media cui siamo abituati a pensarle in abitazioni tradizionali.

Iran Handicrafts Export on Growth Path | Financial Tribune

 

Gli abitanti del posto si dedicano ad attività tradizionali quali la pastorizia, l’allevamento di api, la tessitura di tappeti e la lavorazione dei metalli. Nonostante sia famosissima in tutto il mondo, Kandovan non ha numerosi turisti che la visitano, e in paese è presente soltanto un albergo, ovviamente scavato nella pietra lavica, che offre ai visitatori un’esperienza unica al mondo

Rientro a Tabriz e pernottamento.

 

7°GIORNO: Tabriz – Qara Kilisa – Saint Stepanos Monastery – Jolfa

Dopo la prima colazione, partenza verso il nord dell’Iran avvicinandosi ai confini con la Turchia. La giornata sarà oggi dedicata alla vista dei monasteri armeni della regione nominati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Visita del Monastero di San Taddeo, conosciuto anche col nome di Kara Kelise, la chiesa nera, che si ritiene sia la prima chiesa costruita al mondo essendo stata costruita tra il 66 e il 68 d.C. da uno degli apostoli di Gesù, San Taddeo, che si recò in Armenia, allora parte dell’Impero Persiano, per predicare gli insegnamenti di Cristo. La chiesa è composta da due parti: una struttura nera, l’edificio originario della chiesa da cui prende il nome, e una struttura bianca, la chiesa principale, che fu aggiunta all’ala occidentale dell’edificio originario nel 1810 d.C.

Virtual show to spotlight Armenian monastic ensembles of Iran | The US Armenians

Non rimane molto della chiesa originale che fu distrutta da un terremoto nel 1319 e ricostruita nel 1329, tuttavia alcune parti intorno all’altare risalgono al X secolo, la parte posteriore è quella più antica, in pietra nera.

Proseguimento verso il confine con l’exclave azerbaijana di Naxchivan, appartenente alla Repubblica di Azerbaijan, dove, in una stretta gola a poca distanza dalle rive del fiume Arax, sorge il Monastero di Santo Stepanos. Il monastero, costruito nel IX secolo sul luogo in cui San Barolomeo Apostolo aveva fondato una chiesa, e ricostruito durante l’era safavide dopo essere stato danneggiato da guerre e terremoti, è una sintesi dell’architettura iranica e armena ed è oggi Patrimonio UNESCO. Si trova in una gola sul versante iraniano del fiume Aras che segna il confine con l’Azerbaigian. È stato eretto nel IX secolo e ricostruito durante l’epoca safavide dopo aver patito danneggiamenti in seguito a diversi terremoti.

Arrivo a Jolfa e pernottamento.

Monastero di Santo Stefano - Iran Cultura

 

Giorno 8: Jolfa – Meghri (Armenia) – Tatev – Goris 

Dopo la prima colazione, partenza per Norduz, il villaggio che segna il posto di confine tra Iran e Armenia. Dopo le formalità doganali, incontro con la guida armena, cambio del trasporto e proseguimento a Meghri, un piccolo centro della Regione di Syunik, la più meridionale dell’Armenia, famosa per le sue coltivazioni di Cachi e Melograni. Il centro della cittadina è caratterizzato da un borgo con abitazioni del 1600 e del 1700, raro esempio di architettura presovietica scampato a guerre e modernizzazioni, le cui viuzze, tra muri in pietra, balconi in legno e freschi giardini, offrono scorci suggestivi.

Visita della chiesa di Surp Hovhannes, costruita nel XVII secolo e famosa per le sue pitture murali. Proseguimento al villaggio di Halidzor, da dove, con “Le Ali di Tatev”, la funivia più lunga del mondo, si raggiungerà il monastero di Tatev, di fondamentale importanza per la conoscenza dell’arte e della cultura medioevale armena, che sorge su una fortificazione naturale a dir poco fiabesca ai margini della ripida gola del fiume Voratan.

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La fortezza di Halidzor è lungo una collina che domina il fiume Voghji a nord vicino al villaggio di Kapan.
Halidzor è stato originariamente costruito nel 17 ° secolo per servire come un convento. E poi servito come una fortezza per la Melik Parsadanian famiglia per un breve periodo di tempo.
Le mura della fortezza sono disposti in un irregolare quadrilatero planimetria. Tra le mura della fortezza sono i resti della chiesa di S. Minas e una cappella così come le fondamenta di quella che un tempo aveva servito come abitazioni e altre strutture. Due portali ad arco conducono Halidzor dalle mura di fortificazione esterne a nord ea sud. All’angolo sud-occidentale della cinta fortificata è una torre e da nord verso est v’è una terrazza.

Halidzor | Silk Road Armenia
Un tunnel segreto tempo correva a 500 metri al fiume Voghji per consentire ai suoi abitanti l’accesso ad acqua fresca in caso di un assedio (uno dei motivi per gli uomini di Bek stati in grado di mantenere la loro posizione, piuttosto che cedere durante l’assedio da parte del turchi).

Si è ora coperto e le sezioni del tunnel sono in rovina.

Al termina partenza per Goris e pernottamento.

Halidzor viewpoint | Армения, Город, Археология

9°GIORNO:  Goris – Qarahunj – Selim – Noratus – Sevan – Dilijan

Dopo la prima colazione, partenza verso Qarahunj, lo “Stonehenge d’Armenia”, un antico sito preistorico formato da 204 megaliti disposti in circolo o lungo ampie linee curve, al centro del quale si trova una grande tomba risalente all’età del bronzo. Molti dei megaliti che compongono il sito presentano fori circolari il cui scopo non è stato ancora scoperto.

Il monumento di Carahunge è costituito dal cerchio centrale, il braccio nord, il braccio sud, il vicolo nord-est, la corda attraverso il cerchio e pietre erette separate. Il sito è ricco di castoni in pietra, ciste funerarie e pietre erette ( menhir ). In totale sono state identificate 223 pietre. Ci sono anche molte pietre e frammenti non numerati.

Le pietre sono di basalto ( andesite ), erose dal tempo e ricoperte da muschi e licheni di vario colore. L’altezza delle pietre sopra il livello del suolo varia da 0,5 a 3 m e il loro peso varia fino a 10 tonnellate.

 

Proseguimento per il passo di Selim con sosta per la visita all’antico Caravanserraglio degli Orbelian, un’importante stazione lungo la via della seta, che testimonia la rilevanza dell’Armenia come importante snodo commerciale tra Oriente e Occidente.  Qui passavano le strade di numerose caravane di cammelli che portavano la merce ad ovest. I viandanti e gli animali, che hanno seguito un percorso lungo, avevano bisogno di riposo e per questo scopo nel 1332 sull’ordine del principe Ciessar Orbelyan è stato costruito questo caravanserraglio. Questa costruzione viene illuminata soltanto grazie ai portelli fatti sul tetto. Tale costruzione è stata scelta allo scopo di approvvigionamento della sicurezza dei viandanti. Nella penombra solenne sembra che si sente l’eco delle conversazioni rumorose dei mercanti…

Dopo aver attraverso i paesaggi che caratterizzano l’altipiano centrale, si raggiunge il Lago di Sevan, lo “Smeraldo d’Armenia”, uno dei laghi alpini d’acqua dolce più elevati al mondo.

Secondo la leggenda, nell’imminenza di una delle frequenti invasioni arabe, gli abitanti della città di Sevan, attraversando il lago gelato, si rifugiarono sulla vicina isola (oggi è una penisola) dove era situato il monastero di Sevanavank e qui si barricarono pregando Dio di salvare le loro vite. Quando gli arabi arrivarono, tentarono anch’essi di attraversare il lago ma il ghiaccio cedette facendoli affogare nelle acque ghiacciate. Gli armeni considerarono questo un intervento divino e poiché il lago ricoperto dai cadaveri degli arabi appariva nero lo chiamarono Sevan (Sev in armeno significa “nero”).

Turismo in Lake Sevan nel 2022 - recensioni e consigli - Tripadvisor

Sosta a Noratus, un villaggio famoso per il suo cimitero monumentale che raccoglie una collezione di oltre ottocento Khatchkar risalenti a un periodo compreso tra il VI e il XVX secolo. Tempo per una degustazione di formaggi in un caseificio locale a gestione familiare durante la quale sarà possibile assaggiare deliziosi formaggi locali, alcuni invecchiati nel vino e nel cognac. Salita sulla Penisola di Sevan, dove sorge il monastero di Sevanavank, da dove si ammirano splendidi panorami sul lago e sulle montagne circostanti.

Terminata la visita trasferimento a Dilijan e pernottamento in hotel.

Sevan Foto Stock, Sevan Immagini | Depositphotos

 

10°GIORNO: Dilijan – Akhtala – Haghpat – Sanahin – Vill. Molokan – Dilijan

Dopo la prima colazione, intera giornata di escursione ai monasteri della Valle del Debed, arrivando fino a quasi il confine con la Georgia.

Visita della chiesa fortificata di Akhtala, costruita su uno sperone roccioso circondato da elevati e profondi canyon, famosa per essere una delle poche chiese in Armenia con le pareti interne ricoperte da affreschi, eseguiti tra il 1205 e il 1216, annoverati tra i migliori esempi di arte bizantina al di fuori dell’Impero di Bisanzio.

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Visita del Monastero di Haghpat (costruito nel X secolo e patrimonio UNESCO), che fu nel XII secolo il centro spirituale più importante dell’Armenia Medievale con un’università che era molto famosa in tutto il Mondo Armeno e la cui scuola di copisti e miniaturisti era tra le più rinomate dell’Armenia. Il famoso poeta, compositore e cantastorie armeno Sayat-Nova trascorse in questo luogo 20 anni della sua vita.

La costruzione di questo Monastero è strettamente associata alla gloria della famiglia reale dei Bagratuni. Il complesso stesso rappresenta uno straordinario e magnifico esempio di architettura armena medievale. La struttura più antica del monastero fu costruita dalla regina Khosrvanuch nel 977-991 e fu chiamata Chiesa di Santa Croce (Surb Nshan).

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Visita del Monastero di Sanahin, anche questo costruito nel X secolo e oggi protetto dall’UNESCO. Il monastero era famoso per la sua accademia, dove venivano insegnate le Arti Liberali medievali, e per il suo Gavit a tre navate, unico in tutta l’Armenia. Il monastero contese per decenni al Monastero di Haghpat la supremazia sul territorio circostante.

Monasteri Medievali - Sanahin e Haghpat

Più avanti, oltre la meravigliosa cappella di Surp Astvatsatsin, si trova un secondo gavit con una magnifica acustica costruito dall’abate Hamazasp nel 1257. Nel passaggio tra le due costruzioni si trova una magnifica khatchkar (S. Salvatore di tutti) in pietra rosa con tracce di colore: in alto Dio retto da due angeli, sotto la crocifissione affiancata da due donne e due uomini tutti con l’aureola.

Sosta presso uno dei villaggi della minoranza Molokan. Queste persone, di origine russa, praticano una forma unica di religione ortodossa cristiana che venne dichiarata eresia alla fine dell’ottocento a causa della quale i Molokani vennero mandati in esilio ai confini dell’impero. Molti di loro si stabilirono in Armenia e ancora oggi vivono la loro vita nello stesso modo in cui si viveva più di un secolo fa. Incontro con una delle famiglie per assaggiare il the fatto dal Samovar e i dolci fatti in casa.

Rientro a Dilijan e pernottamento.

 

11°GIORNO: Dilijan – Garni – Geghard – Echmiadzin – Zvartnots – Yerevan

Dopo la prima colazione, Proseguimento per la regione di Kotayk e visita del tempio di Garni, un tempio ellenistico romano del I secolo d.C. e l’unico a sopravvivere dopo la cristianizzazione dell’Armenia nel IV secolo d.C. Breve discesa nella gola di Garni, un profondo canyon con le pareti coperte da formazioni rocciose basaltiche con forma di canne d’organo che hanno valso il nome a questo luogo di “Sinfonia delle Pietre”.

Visita del monastero rupestre di Geghard (patrimonio mondiale dell’UNESCO), situato in una stretta gola e parzialmente scavato nella roccia. Il nome del Monastero, Geghard, in lingua armena significa “lancia”, poiché qui venne custodita per secoli la lancia che trafisse il costato di Cristo sulla Croce. Pranzo in un ristorante a conduzione familiare a Garni dove si assisterà alla preparazione del Lavash, il tradizionale pane armeno (nominato patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO).

Monastero di Geghard - scavato nella roccia

Proseguimento per Echmiadzin, città soprannominata il “Vaticano Armeno” perché sede del “Catholicos”, il capo della Chiesa Apostolica Armena.

Visita della Cattedrale Mayr Ator, la più antica cattedrale cristiana nel mondo, dichiarata Patrimonio Mondiale UNESCO, della chiesa di Santa Hripsime, costruita sulla tomba della santa martire.

Visita delle rovine di Zvartnots (sito protetto dall’UNESCO), una cattedrale che fu uno degli esempi più belli dell’architettura armena fino alla sua distruzione durante un terremoto alla fine del X secolo.

Zvartnots Cathedral, Vagharshapat - Book Tickets & Tours | GetYourGuide

Qui sono ancora visibili i resti di un più antico insediamento urarteo ed è conservata una stele in caratteri cuneiformi dedicata a Rusa I.

Arrivo a Yerevan cena e pernottamento.

12°GIORNO: Yerevan – Khor Virap – Noravank – Yerevan 

Dopo la prima colazione, partenza verso sud-est e per il monastero di Khor Virap, dominato dal profilo innevato del grandioso Monte Ararat, in posizione suggestiva nei pressi del confine con la Turchia. Il complesso monastico fortificato ospita al suo interno il pozzo-prigione (Khor Virap significa “pozzo profondo”) in cui nel IV secolo venne rinchiuso, per 13 anni, San Gregorio l’Illuminatore.

Gita privata di 7-8 ore a Khor Virap, al tempio di Garni e al monastero di Geghard da Yerevan - 2022 - Viator

Il Monastero di Khor Virap é il più noto monumento storico-architettonico nella regione di Ararat, situato a 30 km a sud di Yerevan, nei pressi del confine con la Turchia. Da qui si può godere della vista del maestoso monte Ararat che è poco lontano dal fiume Araks. Nel territorio armeno Khor Virap è il posto più vicino al monte Ararat, il posto più adatto per osservare o fare delle foto alla montagna biblica.

Khor Virap Monastery, Armenia

Il monastero é molto ricco non solo di storia ma anche della religione. Khor Virap fu costruito ad Artashat durante il regno degli Arshakidi. In quell’epoca la collina serviva dai carceri per condannati. Negli anni’60 del IV secolo Artashat è stato rovinato dagli invasori persiani.

L’ importanza del monastero é legata al fondatore del Cristianesimo in Armenia – Gregorio l’Illuminatore. La leggenda narra che Il re pagano Tiridate III tenne San Gregorio l’Illuminatore, reo di aver professato e diffuso il cristianesimo, imprigionato per 12 anni in un pozzo (khor virap significa “pozzo profondo”) dove alcune donne cristiane gli portavano cibo in gran segreto.

Gregorio l’Illuminatore fu liberato dal carcere, per ordine della sorella del re Khosrovidukht, perché guarisse il sovrano dalla licantropia, malattia in cui era caduto a seguito del rifiuto della vergine cristiana Hripsime di sposarlo. La sorella del re aveva ricevuto una visione che le aveva ordinato di liberare Gregorio.

Il sovrano gli fu talmente grato che si convertì al cristianesimo e San Gregorio, divenuto il primo Katholikos della chiesa armena e iniziò a costruire chiese sopra i templi pagani e ad insegnare la propria dottrina. Quindi, nel 301, grazie agli sforzi di S. Gregorio, l’Armenia fu il primo paese in tutto il mondo ad adottare il Cristianesimo come religione di Stato.

Gli edifici a livello della strada di Khor Virap sono stati ripetutamente ricostruiti fin dal VI secolo, mentre la chiesa principale, dedicata alla Santa Madre di Dio (Astvatsatsin) risale al XVII secolo. E’ possibile visitare il pozzo, profondo 6-7 metri, sopra il quale è stato costruito un edificio- la Chiesa di San Gregorio per proteggerlo dagli agenti atmosferici, scendendo per una scala di ferro a parete.

Khor Virap è un’importante meta di pellegrinaggi e spesso i fedeli vi giungono per ricevere il battesimo.Appena fuori dalle mura del monastero ci sono alcuni scavi nel sito di Artashat fondata nel II sec a.C. Sono in corso i lavori di scavo per riportare alla luce una grande quantità di rovine nella vicina Dvin, un’altra antica capitale.

 

Si prosegue verso la regione vinicola di Vayots Zor, il cui paesaggio è caratterizzato da gole dentellate e vette selvagge, dove si visita la grotta in cui è stata ritrovata la più antica cantina vinicola del mondo (risalente a 6100 anni fa) all’interno della quale gli archeologi hanno portato alla luce una pressa per l’uva, contenitori per la fermentazione, barattoli, bicchieri da vino e resti di graspi, semi e bucce d’uva.

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La produzione vinicola, che aveva luogo in prossimità di un luogo di sepoltura, era forse dedicata ai morti. Pranzo presso una locale cantina vinicola con degustazione di vini locali, vodka fatta in casa e brandy.

Si continua per il monastero di Noravank, opera dell’architetto Momik, circondato da aspre montagne rocciose di colore grigio e rosso, con al suo interno la chiesa a due piani di Surp Astvatsatsin, riccamente decorata da bassorilievi.

L’accesso al secondo piano è garantito da una stretta scala di pietre sporgenti dalla facciata della costruzione.

Il monastero è talvolta chiamato Amaghu-Noravank, dal nome del villaggio di Amaghu al di sopra del canyon, per distinguerlo da Bgheno-Noravank, nei pressi di Goris.

Toccare il cielo dal Monastero di Noravank

Nei secoli XIII e XIV il monastero divenne residenza dei vescovi di Syunik e, di conseguenza. un importante centro religioso e, in seguito, culturale dell’Armenia.

È situato a 122 km da Erevan in una stretta gola del fiume Amaghu.

La gola è nota per la sua altezza e per le pareti a picco di colore rosso mattone poste di fronte al monastero.

Al termine rientro con cena e pernottamento.

 

13°GIORNO: Visita di Yerevan

Yerevan è la città più rilassata del Caucaso, la sua storia ha inizio nel 782 a.C., quando re Argishti I di Urartu fece costruire la fortezza di Erebuni nel punto in cui il fiume Hradzan si apriva la strada verso le fertili pianure dell’Ararat. Successivamente Yerevan fu la capitale di svariati khanati musulmani e di governatorati persiani, finché non fu annessa all’impero russo nel 1828.

Dopo la prima colazione, inizio del tour della città di Yerevan con Cascade Complex, l’immensa scalinata che collega la parte bassa della città alla sua parte alta e che ospita al suo interno il museo d’arte contemporanea di Gerard Cafesjian.

Visit Yerevan

All’interno della struttura, al di sotto delle scalinate esterne, sono ubicate sette scale mobili che risalgono per tutta la lunghezza del complesso. Tali scale collegano tra loro diverse sale espositive, che nel loro insieme costituiscono il museo d’arte Cafesjian.

Durante la primavera, l’estate e l’inizio dell’autunno, la Cascata ospita concerti di musica classica e musica jazz, i cui astanti, solitamente, siedono sui gradini dell’opera, potendo anche godere di diversi locali e ristoranti situati su entrambi i lati della scalinata.

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Da qui, una passeggiata a piedi ci porterà fino alla piazza del Teatro dell’Opera Armena e, percorrendo la via pedonale di North Avenue, si arriva fino a Piazza della Repubblica, il cuore di Yerevan e dell’Armenia.

Il Teatro dell’Opera Armena é stato inaugurato ufficialmente il 20 gennaio 1933, con l’esecuzione dell’Almast di Aleksandr Spendjarov.

Si compone di due sale da concerto: la “Aram Khatchaturian” con 1.400 posti a sedere e la “Alexander Spendiaryan” con 1.200 posti a sedere.

L’apertura del teatro ha promosso la creazione di nuove opere e balletti nazionali, il primo balletto è stato Felicità di Aram Chačaturjan ma anche molti altri compositori armeni hanno scritto opere e balletti.

Opera e balletto di livello mondiale in Armenia

Da quando è stato aperto, il Teatro Nazionale armeno di Opera e Balletto, ha rappresentato più di 200 diverse opere e balletti di compositori armeni, russi ed europei occidentali e la compagnia teatrale si è esibita in più di 20 paesi, tra cui Russia, Spagna, Libano, Stati Uniti, Grecia e Germania.

La Piazza della Repubblica è stata descritta come lo «spazio civico più importante di Erevan e dell’Armenia », oltre che come «il gioiello architettonico» della capitale e persino come «una delle piazze centrali più raffinate mai create nel corso del ventesimo secolo», stando allo scrittore Deirdre Holding.

Piazza della Repubblica (Erevan) - Wikipedia

La planimetria di piazza della Repubblica si articola su due spazi: una rotatoria carrabile di forma ovoidale con una pavimentazione lapidea al centro, intesa per simboleggiare un tipico tappeto artigianale armeno se vista dall’alto, e un’area dalla sagoma trapezoidale contenente un bacino idrico con fontane musicali, con gli zampilli d’acqua che si muovono al ritmo della musica emessa. La piazza è cinta da cinque grandiose in tufo rosa e giallo che combinano gli stilemi neoclassici con la tradizione armena: in questo ricco palinsesto architettonico troviamo la sede del Governo, il Museo della storia e la Galleria nazionale, oltre che l’Armenia Marriott Hotel e i ministri degli Affari esteri, dei Trasporti e delle Comunicazioni.

Visita del Museo di Stato di Storia Armena, uno dei migliori musei della ex Unione Sovietica, che dà un’idea approfondita della cultura e della storia dell’Armenia mediante l’esposizione di più di 400.000 oggetti che coprono un periodo che inizia 3 – 2° millennio a.C. e arriva ai giorni nostri. Il Museo si affaccia su Piazza della Repubblica, circondata dagli edifici più belli della città, dove lo stile staliniano incontra l’architettura armena, e dove ogni sera in estate ha luogo lo spettacolo delle fontane danzanti.

History Museum of Armenia

 

Il tour prosegue con il Parco della Vittoria, nel quale si trova la grande statua a Madre Armenia e dal quale si può ammirare la miglior vista della città.

All’interno del parco alberato è presente un piccolo parco di divertimenti con attrazioni quali una ruota panoramica e un impianto di montagne russe, aperto tutti i giorni e molto frequentato in estate. Oltre a questa, il parco contiene anche altre strutture si svago come caffè e ristoranti, poste a cornice di un laghetto artificiale.

Парк Победы в Ереване (Армения) с фото и отзывами

Visita della Moschea Blu, l’unica rimasta in piedi in tutta l’Armenia, salvatasi durante le distruzioni dell’epoca sovietica grazie al fatto di essere stata trasformata nel Museo della città di Yerevan. Oggi, grazie a fondi donati dall’Iran, è stata restaurata ed è tornata al suo antico splendore, restituita al culto dell’esile minoranza musulmana di rito sciita d’Armenia.

La Mosquée Bleue à Erevan, En Arménie Banque D'Images Et Photos Libres De Droits. Image 54278252.

Visita del Memoriale del Genocidio Armeno sulla collina di Tsitsenakaberd (la Fortezza delle Rondini), un complesso dedicato al milione e mezzo di armeni morti per mano dei Turchi Ottomani nel 1915.

Gli Usa verso il riconoscimento del genocidio armeno - Nev

Ogni anno, il 24 aprile, armeni da tutto il mondo salgono qui per commemorare le vittime del massacro delle popolazioni armene. Numerosi visitatori di Yerevan vengono qui a depositare mazzi di fiori presso la fiamma eterna. A Yerevan, nel 1965 in occasione del cinquantenario del Genocidio, si sono svolte numerose manifestazioni popolari. Il risultato di queste iniziative è stato il permesso alla realizzazione di questo memoriale, iniziato nel 1966 ed ultimato nel 1967.

Cena d’addio con spettacolo di musica tradizionale.

Pernottamento a Yerevan.

 

14°GIORNO: Yerevan – Roma o altre città 

Trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo di rientro.

All’arrivo fine dei servizi.

 

Informazioni generali

La quota comprende:

  • Trasferimenti da/per aeroporto
  • Pernottamenti come da programma
  • Lettera d’invito per l’ottenimento del visto d’ingresso in Iran
  • Autorizzazione della Polizia Turistica per il tour in Iran
  • Trasporto privato con A/C
  • Guida locale professionale con ottima competenza della lingua italiana in Iran e Armenia
  • Visite ed escursioni come da programma
  • Pensione completa con acqua inclusa ai pasti dalla colazione del secondo giorno alla cena del tredicesimo, oltre a caffè, tè e dolci locali sempre presenti nel mezzo di trasporto.
  • Ingressi ai siti e ai musei previsti
  • 1 bottiglia d’acqua al giorno a testa
  • Cena con spettacolo a Yerevan
  • Biglietti della funivia di Tatev
  • Incontro con una famiglia Molokan
  • Pranzo con degustazione di vini locali, vodka fatta in casa e brandy
  • Degustazione di formaggi a Noratus
  • Tasse locali

La quota non comprende:

  • Biglietto aereo internazionale
  • Visto consolare iraniano
  • Mance
  • Assicurazione
  • Bevande alcoliche e spese personali
  • Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “La quota comprende”
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